La variante brasiliana in Umbria si è diffusa in Ospedale e quella inglese fuori: 30 casi accertati. Bastia, Perugia e Trasimeno i territori colpiti
Quello che si temeva trova purtroppo una triste conferma: la variante brasiliana si è diffusa in Ospedale. Nel luogo dove chi sta male si reca per trovare sicurezza e speranza. Quella inglese, invece, si è diffusa all’esterno. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della salute, nel corso della conferenza di questa sera sui dati del monitoraggio fatto dalla Cabina di regia. Sulla situazione della nostra Regione, Rezza ha sottolineato che la situazione ” più complessa è quella della zona nord della provincia di Perugia, dove sembra che stiano circolando due varianti diverse, quella inglese e la brasiliana”. In Umbria sono stati individuati 18 casi di variante inglese del virus Sars-Cov2 e 12 di quella brasiliana, mentre sugli altri campioni ” ci sono state alcune difficoltà di lettura e verranno quindi ripetuti”. Lo ha detto il direttore della Sanità della Regione dell’Umbria Claudio Dario. Complessivamente sono stati 42 i campioni inviati all’Istituto superiore di sanità. Lo stesso Dario ha spiegato che le varianti si distribuiscono prevalentemente in ambito ospedaliero, quella brasiliana, mentre quella inglese si riscontra soprattutto sul territorio. ” Soprattutto – ha detto Dario – nell’area tra Bastia Umbra, il perugino e il Trasimeno”. Quindi le mutazioni del virus galoppano velocemente. Walter Ricciardi, consulente del Ministro Roberto Speranza, ha detto di aver parlato con i colleghi inglesi che hanno confermato le maggiori contagiosità e letalità della variante britannica. Non solo , si diffonde nei giovani più che la precedente, è ancora neutralizzata dai vaccini disponibili, ma sta ulteriormente mutando. Il presidente di Gimbe , Nino Cartabellotta ha commentato che l’incremento dei nuovi casi, come in Umbria, ” invitano a tenere alta l’attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus quando si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi”.