Lascia la magistratura il giudice poeta con oltre 800 fascicoli in arretrato
Ha presentato le sue dimissioni irrevocabili dalla magistratura Ernesto Anastasio, il magistrato appassionato di letteratura sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal Consiglio Superiore della Magistratura per aver accumulato un arretrato di 858 fascicoli al Tribunale di Sorveglianza di Perugia. Anastasio ha chiesto inoltre che le sue dimissioni fossero trasmesse alla sezione disciplinare del Csm chiamata a decidere su una sua eventuale dispensa dal servizio. Gli atti sono stati quindi trasmessi a Roma dai vertici dell’Ufficio giudiziario del capoluogo umbro. Ernesto Anastasio, 53 anni, battezzato come il giudice poeta, era stato sospeso dal Csm il 12 settembre scorso. ” Non credo proprio che morirò magistrato, non mi pare una cosa plausibile”, aveva annunciato un pò di tempo fa Anastasio. Nella vita avrebbe preferito occuparsi di poesia e letteratura anche se da più di 23 anni porta la toga. Da quasi due anni, dopo aver fatto il giudice civile a Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta, è giudice di Sorveglianza a Perugia. In un anno e mezzo di servizio a Perugia avrebbe depositato in ritardo ben 144 provvedimenti, di cui sette in un tempo superiore al triplo del consentito. Una situazione che ha portato il procuratore generale della Suprema Corte a chiedere al Csm la sua sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, ritenendo la presenza di Anastasio incompatibile con la permanenza in servizio. In buona parte, lo sciopero di tre giorni dei legali perugini è dovuto alla situazione che si è venuta a creare negli uffici del Tribunale di Sorveglianza dove operava Anastasio.