L’indice Rt dell’Umbria vola a 1,4: ora è fase acuta. Scoppia il problema delle terapie intensive.

Gli esperti dell’Istituto Superiore di sanità e del Ministero della salute certificano ” un’accelerazione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta”.  Purtroppo l’Umbria è una delle regioni che rischia di raggiungere i valori più critici. Ma andiamo per ordine. Il monitoraggio settimanale, relativo al periodo tra il 5 e l’11 ottobre,  evidenzia in maniera netta un forte incremento dei casi e quasi un raddoppio dei sintomatici. L’indice Rt nazionale è arrivato a quota 1,17. Ebbene l’Umbria registra, invece, un Rt dell’ 1,4.  Insomma c’è nella nostra regione una grande riproduzione virale, forse la più alta di sempre. Nemmeno l’aumento dei tamponi può giustificare una crescita dei contagi così alta. E’ bene ricordare che la soglia dell’indice Rt è 1, quella di allerta massima è 1,5. L’Umbria è la regione in Italia , dopo la Valle d’Aosta, con l’indice più alto e ormai quasi attaccato al punto di non ritorno (1,5).  Come abbiamo già ampiamente spiegato tre giorni fa in un articolo “Allerta Covid in Umbria, quattro scenari possibili e tre indicatori di rischio”, lo scenario peggiore si  registra quando l’Rt supera 1,5, in questo caso occorre essere pronti soprattutto negli Ospedali e nelle terapie intensive. Quello che preoccupa di più in questo momento è l’importante aumento del numero delle persone ricoverate ( siamo quasi a 90 in Umbria) , che si riflette in un aggravio sui servizi sanitari territoriali. Negli ultimi giorni anche nella nostra regione stanno crescendo i sintomatici in Ospedale, più lentamente (per fortuna) quelli in terapia intensiva (12) e in modo significativo il numero delle persone in isolamento domiciliare (oltre 4 mila).  L’Umbria è la seconda regione con l’indice Rt più alto e vicino a 1,5: solo il Piemonte (1,39) e la provincia di Bolzano (1,32) sono appena sotto. Le altre regioni oscillano tra 0,8 (Molise) 0,9 (Calabria) e 1 -1,2 ( Veneto, Toscana, Sicilia, Sardegna, Puglia, Marche, Lazio). La stessa Campania – oggi considerata la regione più a rischio, con il Presidente De Luca che ha deciso di chiudere le scuole –  registra un indice Rt migliore dell’Umbria , esattamente 1,29. La crescita dell’epidemia  prosegue quindi a ritmo esponenziale, il cui tempo  di raddoppio è ormai di cinque-sei giorni.  Vale a dire che tra meno di una settimana rischiamo di avere un vero e proprio record di contagi con l’indice Rt che potrebbe benissimo stare sopra 1,5.  Tra l’altro proprio l’Umbria è tra le Regioni che hanno una forte probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid. Come abbiamo già ampiamente scritto in tempi non sospetti l’Umbria attualmente può contare su 77 posti letto in terapia intensiva, di cui 12 sono occupati da pazienti Covid, mentre durante l’emergenza sanitaria ne erano stati messi in funzione 104. Nel frattempo il Governo sta ragionando sulla possibilità di far scattare il coprifuoco alle dieci della sera e didattica a distanza nelle scuole superiori. Il tutto per provare a raddrizzare la curva del virus.