Melasecche, dimissioni ? “Ho consultato la mia coscienza, sono sereno”. Modo goffo e spietato
” Dimissioni ? No comment”: Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture,trasporti, opere pubbliche e politiche della casa e Protezione civile della Regione dell’Umbria risponde così all’ Ansa dopo la decisione della Lega di espellerlo dal partito. ” Sono molto sereno, ho consultato la mia coscienza che mi tranquillizza. Anzi mi ha fatto un bel sorriso”. Una battuta nel suo stile, uomo navigato e smaliziato, Melasecche dimostra – da persona esperta – di non essere preoccupato più di tanto. Non farà polemiche, almeno per adesso, non teme di essere rimosso da Palazzo Donini e mette in pratica una perla di saggezza facendo proprio il famoso proverbio:” Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Per l’opposizione, invece, ” la Lega apre la crisi dimostrando irresponsabilità e pochezza”. A sostenerlo sono i capigruppo di mminoranza all’Assemblea legislativa Tommaso Bori del Pd, Thomas De Luca M5S, Vincenzo Bianconi Misto e – questa volta – anche Andrea Fora del Patto civico. Per loro, che sono stati semplici spettatori, si tratta ” di una crisi al buio, di quelle consumate irresponsabilmente in prossimità del ferragosto, tentando di non dare troppo nell’occhio”. L’opposizione chiede alla Tesei – consapevole di quanto stava avvenendo – ” di non trascinare le istituzioni regionali nelle faide interne al suo partito ” che starebbero mettendo a rischio il futuro dell’ Umbria. In questo momento naturalmente non ci sarà nessuna crisi di giunta e, quasi sicuramente Melasecche, resterà a Palazzo Donini. Il regolamento di conti nel centrodestra avverrà dopo le elezioni amministrative di ottobre , quando la Tesei sarà costretta a cambiare una giunta ormai quasi completamente delegittimata. Prima da Fratelli d’Italia, oggi dalla Lega, le due forze politiche che di fatto rappresentano l’intera coalizione. Solo il forzista Morroni e il veneto Coletti sono intoccabili, il resto della giunta sarà messo in forte discussione. Tornando,invece, ad oggi quello che sorprende è il modo goffo con il quale la Lega caccia dal partito il proprio assessore, non solo perché sgraziato. Fa riflettere soprattutto la scomposta diffida finale del comunicato: ” Non potrà agire e parlare in nome e per conto del partito”. Una spietatezza che la dice lunga su quali siano oggi i rapporti all’interno della Lega umbra.