Natale senza deroghe, messe e scuole: le novità. Anche in Umbria coprifuoco e ristoranti chiusi.
E’ linea dura quella scelta dal Governo in vista delle prossime festività, un rilassamento prematuro e un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti avrebbero conseguenze drammatiche. Il ragionamento fatto è semplice: se cediamo ora salta tutto e rischiamo il bis di Ferragosto. Le misure di contenimento , ha spiegato il Ministro Speranza, hanno funzionato, tra il 10 e 15 dicembre tutta l’Italia sarà in fascia gialla : ” Se consentissimo libertà di movimento il virus riprenderebbe a correre e il sistema sanitario non reggerebbe”. E allora: coprifuoco dalle 22 alle 6, quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero, ristoranti chiusi alle 18 e fermi tutto il giorno a Natale e a Santo Stefano. Negozi aperti fino alle 21 per diluire le presenze, stop alla circolazione tra regioni. Saranno le parrocchie a decidere a che ora celebrare la messa il giorno di Natale in base alle disposizioni contenute nel Dpcm sul coprifuoco. Il governo chiede però di celebrare più funzioni nel corso delle giornate festive proprio per evitare assembramenti fuori e dentro le chiese. Si chiederà ai parroci di verificare il rigido rispetto dei protocolli già in vigore che prevedono l’obbligo di mascherina, il distanziamento tra i fedeli, lo svuotamento delle acquasantiere, i distributori di igienizzazione agli ingressi, la presenza dei cantori purché mantengono una distanza interpersonale di almeno 1 metro. Per quanto riguarda le scuole superiori resteranno chiuse fino al 7 gennaio. Sino a quella data gli studenti dei licei seguiranno le lezioni con il sistema della didattica a distanza. Rimangono , invece, aperte le scuole medie, elementari, gli asili e i nido nelle zone gialle e arancione. La scelta di tenere i ragazzi a casa è stata motivata con la necessità di limitare l’uso dei mezzi pubblici. Come è stato detto ci sarà la conferma del coprifuoco alle 22 per tutta la durata delle festività. Resta soltanto il nodo del giorno di Natale e della notte di Capodanno che sarà sciolto nelle prossime ore. E’ confermato il divieto di organizzare feste nei locali pubblici e nei luoghi privati; è raccomandato di ricevere in casa sei persone al massimo . Una linea quella decisa dal governo presa dopo il parere del Comitato tecnico scientifico: per gli studiosi la situazione epidemiologica del Paese non consente allentamenti. E’ vero che l’epidemia rallenta ma il sistema sanitario è ancora in sovraccarico e un numero di decessi altissimo. Ragionamento che vale anche per l’Umbria che resta zona arancione. Rt sotto quota 1 (0,75), tasso di positività 6,6% e crescono i guariti: tutti segnali positivi arrivati in questa settimana. L’analisi però è a due facce con un numero di decessi altissimo, siamo arrivati a 383 vittime Covid. Lo stesso direttore regionale alla sanità Claudio Dario confessa: ” E’ possibile pensare a qualche allentamento ma una riapertura ad oggi appare prematura, dipenderà dall’evoluzione della pandemia e eventuale terza ondata”.