Partito democratico, Leonelli si dimette: dopo di lui reggenza o congresso
PERUGIA – Simul stabunt, simul cadent. Il segretario regionale del Partito democratico Giacomo Leonelli annuncia, come il nazionale Matteo Renzi, le dimissioni dal vertice democratico. Lo fa in una affollata conferenza stampa, alla presenza anche del vicepresidente dell’Assemblea legislativa Marco Vinicio Guasticchi e la candidata Emanuela Mori, nella quale detta anche timing per i prossimi mesi. Si andrà ad una direzione regionale, convocata per il 14 marzo, nella quale saranno sancite le dimissioni e si deciderà la strada da fare: reggenza o congresso il bivio di fronte al quale è la comunità dem. Un bivio che sarà l’organismo a sciogliere, anche se da parte di Leonelli l’auspicio è che si possa arrivare ad una reggenza, rimandando il congresso a dopo le amministrative. Si dimette per scusarsi con i militanti, Leonelli, ma si dimette anche per evitare che la sua figura diventi portatrice di tensioni.
“Dobbiamo fare una valutazione franca e senza alibi – ha detto Leonelli – con l’Umbria è in un dato tendenziale e anche ora è la terza regione italiana per risultato per il Pd. Paghiamo una sconfitta eclatante in un quadro nazionale compromesso. Ora dobbiamo riflettere su come affrontare i prossimi appuntamenti”. Leonelli non si è sottratto ai temi spinosi degli ultimi mesi: “Non ho cercato la candidatura, scelta sui tavoli nazionali. Quanto alle liste, tutti hanno fatto la propria parte, anche chi è rimasto fuori . Ho messo la faccia su questa cosa e non ho rimpianti su come è stata fatta la campagna elettorale. Abbiamo raccontato il nostro progetto per l’Umbria, facendo ragionamenti che però non sono riusciti a penetrare”.
Altro tema spinoso i rapporti di coalizione con un partito, i socialisti, che sulla carta hanno annunciato il loro disimpegno. “C’è un partito – ha detto – che ha dichiarato chiuisa la propria esperienza nel centrosinistra, quindi dovremo capire e riarticolare la coalizione”.
“L’analisi umbra è chiara: si è perso per un climanazionale al quale abbiamo dato risposte sbagliate”. E ci saranno conseguenze nei Palazzi regionali? “L’azione riformista va sicuramente accelerata, ma anche queste elezioni ci insegnano che l’Umbria è diventata contendibile. C’erano forze con cui ci alleavamo e che ci portavano a determinate percentuali. Quelle forze non ci sono più. Ciò non toglie che il dato tendenziale non sarebbe cambiato”.
Da registrare anche la presa di posizione di peso massimo del Pd come Marco Vinicio Guasticchi: “Cari amici del PD, molti di voi mi conoscono bene – scrive Guasticchi su Facebook – e sanno che da sempre sono stato in prima linea senza mai indietreggiare . abbiamo combattuto insieme tante battaglie politiche sia esterne che interne al nostro partito. ho subito umiliazioni ed ho avuto grandi soddisfazioni ,ma ora e’ arrivato Il momento di reagire con forza e dignità. Siamo stati sconfitti dalla nostra tracotanza, dalle nostre divisioni e dai troppi personalismi. Dobbiamo tornare all’umilta’ politica di riconoscere i nostri errori , non cercando negli altri le responsabilità. Rifuggiamo coloro che pensano a rese dei conti ed apriamoci a coloro che con noi vogliono discutere sui motivi veri di questa sconfitta. Noi amministratori ricominciamo ad incontrare la gente nei territori ascoltando ed elaborando soluzioni per risolvere i problemi. purtroppo nessun partito e nessun politico lo fa più e questo ha allontanato il popolo dalla politica. Oggi più che mai abbiamo bisogno di leader che uniscono sia a livello regionale che a livello nazionale, ma che allo stesso tempo governino come abbiamo fatto noi e non si nascondano dietro gli slogan. sono sicuro che da questa sconfitta partirà una nuova fase politica che non potrà certo passare per inciuci o alleanze innaturali. Siamo opposizione a livello nazionale e dovremo fare opposizione convinti più che mai che la piena del fiume spezza la quercia secolare ma salva il flessuoso giunco pronto a riergersi più forte che mai”.