Pd, Verini e la lettera senza finale: la farsa della mancata convocazione dell’Assemblea regionale
PERUGIA – La situazione è grave, ma non è seria, diceva Ennio Flaiano. A casa del Pd umbro invece la situazione è grave e al quanto seria. Il problema è il futuro dell’Assemblea regionale del Pd, al momento nel limbo dell’ostinazione con cui il commissario regionale Verini si ostina a non convocarla, pur con i cosiddetti ‘104’ impegnati nel dimostrare l’esistenza e la potenziale operatività dell’organo.
Verini ha portato al suo arco alcune frecce, tra cui l’ultima: una lettera firmata dal coordinatore della segreteria nazionale Andrea Martella e da Stefano Vaccari, responsabile organizzazione. Una lettera in cui si ribadisce che “si intendono revocati tutti gli organismi del Pd umbro eletti congiuntamente al segretario Bocci”. Così finiva quella diffusa da Verini. La realtà è diversa e alla lettera manca proprio la conclusione: “Per le ragioni illustrate, sentita la Commissione nazionale di Garanzia, saranno assunti tutti gli atti formali necessari a perfezionare l’iter di commissariamento nella direzione sopra precisata”, conclude la versione originale della missiva romana. Frasi inequivocabili: l’assemblea c’è e, di fatto, ancora non è stata sciolta in quanto l’iter del commissariamento non è stato ancora perfezionato.
Quello che Verini sperava fosse il colpo finale in questa partita si rivela dunque un clamoroso autogol, che rischia di minare la credibilità del commissario che ha sempre sostenuto il contrario rispetto a quanto scritto in questa lettera. Tutto resta aperto, in attesa delle prossime mosse che si preannunciano scoppiettanti.