Perugia, giovane mamma muore in clinica: anestesista a processo
Muore nel gennaio di due anni fa nel corso di un intervento chirurgico di artroscopia di anca presso la Casa di cura Villa Fiorita. Ioana Lingurar, appena 29 anni, già mamma, perse la vita dopo un arresto cardiaco avvenuto prima che l’ortopedico avviasse l’intervento. Secondo la Procura della Repubblica di Perugia ci fu “imprudenza, negligenza e imperizia” da parte del medico anestesista. L’arresto cardiaco, infatti, sarebbe insorto dopo la dose di anestetico. Per il pm Gennaro Iannarone l’anestesista avrebbe omesso di “rilevare adeguatamente i parametri clinici della paziente durante la procedura anestesiologica (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno), nonché di attuare un monitoraggio elettrocardiografico durante la fase intraoperatoria, ritardava il rilevamento dei dati elettrocardiografici e diagnosticava tardivamente che, nel corso dell’intervento chirurgico, la paziente era entrata in arresto cardiorespiratorio”. Inizialmente la Procura indagò anche l’ortopedico per poi chiedere l’archiviazione. Il giudice delle indagini preliminari (Gip) dispose una perizia medica dalla quale emerse che il medico aveva avuto un “comportamento erroneo con il quale non si è provveduto al completo monitoraggio elettrocardiografico”. Ieri il Gip del Tribunale di Perugia, Margherita Amodeo, ha deciso di mandare a giudizio per omicidio colposo l’anestesista. Il processo inizierà a luglio del prossimo anno.
Foto di archivio