Perugia, interventi di rigenerazione urbana delle zone lungo l’asta del Tevere
Si è svolto ieri,10 febbraio, a Ponte Felcino il secondo incontro per presentare alla cittadinanza l’intervento del Comune di Perugia per la Rigenerazione Urbana delle zone lungo l’asta del Tevere. Grazie a un finanziamento di 10 milioni ottenuto nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Missione 5 “Inclusione e Coesione”), sono interessati tutti i principali centri abitati in prossimità del fiume (Ponte Pattoli, Villa Pitignano, Ponte Felcino, Pretola, Ponte Valleceppi e Ponte San Giovanni).
Hanno partecipato alla presentazione il sindaco Andrea Romizi, l’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini, l’assessore allo sport Clara Pastorelli, i dirigenti Gabriele De Micheli (Area Governo del territorio e Smart City), Vincenzo Tintori (Unità operativa Ambiente e Energia) e Polo Felici (Unità operativa Impianti sportivi e Erp), tecnici comunali e docenti del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale di Perugia. Erano presenti anche l’assessore Edi Cicchi e il consigliere comunale Gino Puletti.
“Il Comune ha ottenuto, attraverso la presentazione di studi di fattibilità, un finanziamento di 10 milioni la metà dei quali ricadono su Ponte Felcino. Lo scopo degli incontri sul territorio è avviare un confronto prima di arrivare a uno stato di progettazione più avanzata”, ha spiegato l’assessore Numerini esprimendo anche soddisfazione per l’alto numero di partecipanti al secondo appuntamento, tra cittadini, rappresentanti di associazioni e della proloco La Felciniana.
Tra i progetti inclusi nel maxi intervento, a Ponte Felcino sono previstila manutenzione straordinaria del Bosco didattico (520mila euro) e della Pineta (390mila euro) e il recupero e la riqualificazione della Torre della Catasta e del percorso Villa Pitignano-Ponte Felcino (4.180.000 euro).
Il Bosco didattico si estende a ridosso del fiume Tevere in un contesto di grande valore storico e naturalistico in cui non mancano importanti testimonianze di architettura rurale e industriale, quali la Torre Baldelli Bombelli e la ex centrale idroelettrica.
L’impianto ospita circa 4mila esemplari di specie arboree, arbustive ed erbacee rappresentativi di oltre 146 famiglie botaniche ed è dotato di infrastrutture di notevole valore, come tre grandi serre (per una superficie complessiva di 750 metri quadrati), un giardino acquatico, un modello di foresta planiziale, un frutteto di specie di antica coltivazione, un giardino degli agrumi, un Rosariumcon circa 600 varietà di rose e recinti con animali da cortile.
Questi gli interventi previsti per il Bosco didattico.In relazione alledue piccole serre che ora ospitano essenze tropicali e succulente, sarà mantenuta quella costruita utilizzando la cupola di coperturaservita a suo tempo per il restauro della Fontana Maggiore, mentre l’altra sarà ricostruita e ampliata dotandola di una sentieristica interna idonea a visite didattiche e naturalistiche. Le tre serre principali, invece, saranno dotate di un sistema automatico per la stesura di teli ombreggianti. Si completerà la recinzione perimetrale e saranno ristrutturate le aree che ospitano animali da cortile in un’ottica di migliore fruizione didattica e nel rispetto del benessere animale.
E’ stato anche ricordato che il Bosco Didattico, attraversato dal Percorso Fluviale del Tevere, sarà a breve collegato con l’altra sponda mediante una passerella pedonale già finanziata nell’ambito del Piano di sviluppo rurale della Regione Umbria.
Quanto alla manutenzione straordinaria della cosiddetta Pineta di Ponte Felcino, dopo la chiusura disposta con ordinanza sindacale per motivi di tutela dellaincolumità pubblicaa fronte del rischio di caduta di piante, l’intervento sarà definito alla luce di uno specifico studio che coinvolgerà esperti anche di ambito universitario. Tenuto conto della presenza di un percorso pedonale molto frequentato, il ripristino delle condizioni di sicurezza resta un obiettivo prioritario per l’amministrazione. “Vogliamo affrontare il tema senza preconcetti, avvalendoci di tutte le competenze e coniugando la tutela delle condizioni di sicurezza con la salvaguardia di un patrimonio arboreo e paesaggistico identitario della frazione e della città”, ha chiarito Numerini. “Dopo l’ordinanza di chiusura – ha aggiunto il dirigente Tintori – è stato costituito un gruppo di lavoro tra uffici comunali e docenti dei Dipartimenti di Ingegneria civile e ambientale e di Agraria, attraverso una convenzione con l’Università, per valutare l’intervento migliore da effettuare sulla popolazione arborea esaminando tutte le opzioni possibili”. Il professore MarcoFornaciari da Passano, docente di Botanica ambientale ed applicata del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, ricordando che “la collaborazione con il Comune è iniziata nell’ambito del progetto Life Clivut, che ha già portato alla messa a dimora di oltre mille piante”, ha sottolineato che il gruppo di lavoro sarà aperto all’ascolto di chi vorrà contribuire per arrivare a una posizione che tenga conto del benessere dei cittadini e del verde stesso su basi scientificamente fondate.
La Torre del Molino della Catasta (ex-centrale idroelettrica alimentata da un canale artificiale costruito in derivazione dal Tevere),all’interno del Bosco didattico, è invece destinata a ospitare un Centro didattico naturalistico per la valorizzazione del paesaggio fluviale attraverso un restauro a ciò finalizzato. Oltre che sul complesso, articolato in quattro corpi di fabbrica, tra cui la torre medievale, si interverrà anche per riqualificare e adeguare il percorso pedonale esistente nel tratto fra la Torre del Molino della Catasta e Villa Pitignano.
La zona di Ponte Felcino, infine, sarà toccata dagli interventi straordinari di potenziamento dei servizi dei campi da calcio per cui il Comune conta su un finanziamento complessivo di 530mila euro. Nell’intervento di rigenerazione urbana che l’amministrazione intende realizzare c’è infatti anche lo sport, come ricordato dall’assessore Pastorelli. “Le azioni rigenerative – ha spiegato – in tal caso riguarderanno il miglioramento dei campi da calcio presenti a Ponte Pattoli, Ponte Felcino, Pretola, Ponte San Giovanni, Collestrada e San Martino in Campo, attraverso il rinnovo e il potenziamento delle strutture di servizio, come spogliatoi e magazzini, dell’impiantistica e la rigenerazione di manti da gioco non più idonei. Lo sport è importante a tutte le età, ha una valenza per la formazione dei giovani e serve a far crescere talenti che spesso portano la nostra città a livelli di eccellenza. Per questo cogliamo tutte le occasioni possibili per curare e potenziare i 70 impianti sportivi comunali, tra cui 30 campi di calcio, con grande attenzione anche a quelli periferici”. Il dirigente Felici ha aggiunto che “Il progetto di rigenerazione urbana consentirà anche di rimettere ordine dopo che negli anni si sono stratificati vari interventi, nell’ottica della sicurezza degli impianti e dell’acquisizione di certificazioni laddove mancanti”.
Numerosi gli interventi dei cittadini. E’ stato chiesto di prestare attenzione alla tutela della pineta visto il suo valore storico, identitario e ambientale, di tenere conto dell’esigenza di spazi per lo svolgimento delle attività delle associazioni a beneficio della socialità e di curare l’aspetto delle risorse dedicate alla manutenzione una volta completate le opere.
“La portata dei singoli progetti – ha detto il sindaco Romizi a conclusione dell’incontro – può essere compresa se riportata alla cornice più ampia della riqualificazione dell’intera area lungo il fiume Tevere. Un obiettivo ambizioso, a cui l’amministrazione tiene molto, favorito anche da altri progetti già finanziati, come i due Programmi per la qualità dell’abitare per Ponte San Giovanni che hanno innescato un processo virtuoso di investimenti anche da parte di privati. Si tratta di operazioni che possono cambiare in profondità i nostri territori e migliorare la qualità della vita dei loro abitanti, per questo auspichiamo che siano sorretti anche dal necessario protagonismo dei cittadini”.