Perugia, l’eroina non se ne è mai andata: arresti e perquisizioni a Ponte San Giovanni.

Blitz antidroga dei Carabinieri a Ponte San Giovanni. Sono finiti in carcere tre tunisini di 48, 50 e 36 anni mentre un quarto tunisino di 28 anni è stato denunciato. Un pomeriggio, quello di ieri, molto intenso per i militari dell’Arma che è iniziato con una segnalazione al 112. Una prima pattuglia è intervenuta verso Piscille dove c’era un pusher tunisino di 48 anni a spacciare. I Carabinieri sono arrivati proprio al momento giusto mentre avveniva la cessione di tre involucri di eroina a un 49enne di Assisi. Sono stati bloccati entrambi: il tunisino è stato ammanettato mentre l’ assisano è stato segnalato alla Prefettura di Perugia. Subito dopo sono scattate le perquisizioni domiciliari. La prima nell’abitazione del pusher dove sono stati trovati addirittura sei cellulari utilizzati per contattare i clienti e cinque sim card, oltre a 2.130 euro in contanti, un bilancino di precisione e sostanza utilizzata per il taglio della droga. Il colpo grosso è però arrivato dalla seconda perquisizione in una abitazione di Ponte San Giovanni dove sono stati trovati 539 grammi di eroina e 25 mila euro in contanti. Anche in questo caso sono stati rinvenuti due cellulari e sei sim card. All’interno di una delle due abitazioni è stato inoltre rintracciato un quarto tunisino di 28 anni, che aveva un modesto quantitativo di marijuana e 1.730 euro in contanti, naturalmente sequestrati.  Una operazione molto importante che conferma la grande disponibilità di risorse e il ritorno sul mercato dell’eroina. I tunisini a Perugia continuano a gestire importanti traffici di droga e sono nelle condizioni di investire ingenti risorse. Soltanto una organizzazione solida e organizzata può disporre di 25 mila euro in contanti. Circostanza che dimostra i grandi introiti che lo spaccio assicura. Ora i Carabinieri hanno nelle mani i cellulari sequestrati , otto in tutto, e sim card  (11) che possono dar vita ad una svolta molto importante: ricostruire tutti i principali protagonisti dello spaccio nella zona di Ponte San Giovanni e la rete dei clienti che si fornivano dal gruppo dei tunisini arrestati. Sono in molti a tremare, quello di ieri potrebbe rappresentare solo l’inizio di un blitz molto più vasto.