Perugia, morì in ospedale con l’ago nei polmoni: 7 medici a processo

Sette medici dell’ospedale di Perugia sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale del capoluogo umbro per la morte di Vincenzo Bosco, il giovane deceduto il 26 aprile 2022 con un ago di insulina in un polmone. Il processo inizierà il prossimo 19 settembre davanti al giudice monocratico Marco Verola. Si tratta di anestesisti, otorinolaringoiatri e tre specializzandi. L’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. Vincenzo Bosco, 39 anni, morì all’ospedale Santa Maria della Misericordia durante l’anestesia. Secondo l’accusa l’ago da insulina nel polmone non era stato visto malgrado fosse lì da tempo. Per la procura il paziente non fu sottoposto agli accertamenti necessari. Il 39enne morì a seguito “dell’induzione di anestesia in sala operatoria, nelle fasi preliminari all’esecuzione di operazione chirurgica al setto nasale, a causa di una grave insufficienza respiratoria acuta secondaria a polmonite, favorita dalla presenza di corpo estraneo in polmone, rappresentato da un ago da insulina”. Un comportamento, sempre secondo l’accusa, caratterizzato da “condotte colpose omissive autonome, negligenti ed imprudenti”. Naturalmente i medici indagati respingono le accuse e sono pronti a dare battaglia con i loro legali già alla prima udienza di settembre.