Perugia, ospedale da campo collaudato e consegnato: prevede 38 posti letto
Perugia – È stato consegnato ufficialmente sabato 6 febbraio alla gestione dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia di cui diverrà un reparto, dopo il collaudo da parte dei tecnici preposti, l’ospedale da campo della Regione Umbria, al momento installato nei pressi dell’Ospedale perugino.
“Una struttura, di cui si è dotata la Regione Umbria che è e sarà estremamente utile nelle emergenze, Covid e non”, ha affermato la Presidente Donatella Tesei che ha espresso soddisfazione per la realizzazione del progetto nato dall’idea della stessa Regione e finanziato dalla Banca d’Italia.
Alle operazioni di collaudo, avvenute prima della messa a disposizione dell’Azienda Ospedaliera del capoluogo, ha assistito anche l’assessore regionale alla Protezione Civile Enrico Melasecche. “Siamo riusciti – ha detto – a portare a compimento un ottimo e utile progetto per l’intera comunità regionale, nonostante la complessità del momento emergenziale che influisce sulla possibilità e sulle tempistiche di trovare le attrezzature necessarie, in una fase in cui in tutto il mondo cerca di accaparrarsi strutture e apparecchiature di questo genere”.
“La struttura – ha detto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico – permette di ampliare l’offerta di posti letto anche in terapia intensiva dedicati al Covid, divenendo di fatto un nuovo reparto dell’ospedale Santa Maria della Misericordia”.
La struttura è composta da 10 posti di terapia a bassa intensità, 16 di terapia subintensiva e 12 di terapia intensiva, dotato di macchinari di ultima generazione e attualmente collegato con i gas medicali dell’ospedale così come i report dei macchinari vengono caricati in remoto sul computer dell’Azienda Ospedaliera.
“La struttura campale strategica – ha affermato il Direttore regionale Stefano Nodessi – potrà tornare utile anche per future emergenze. Ad oggi è un tassello fondamentale della cura del Covid, a tal proposito vorrei sottolineare che, oltre a strutture del genere, per debellare e prevenire il virus è necessario tenere comportamenti responsabili, anche rispettando le restrizioni dell’ultima ordinanza. Un sacrificio necessario che dobbiamo fare”.
A livello tecnico, l’ospedale da campo è dotato sia di riscaldamento che aria condizionata, nonché di gruppi di generazione in grado di farlo funzionare anche in caso di mancanza energia elettrica. È altresì attrezzato di 5 serbatoi di acqua, per un totale di 26000 litri, che gli permettono di funzionare in tutte le condizioni: le acque vengono depurate in ingresso e anche, per motivi di maggiore sicurezza per l’ambiente esterno, in uscita. Si tratta di una struttura ospedaliera a tutti gli effetti.