Processo ex procuratore aggiunto Duchini, ridimensionata “fortemente” l’ipotesi d’accusa
“Prendiamo atto con soddisfazione che il tribunale di Firenze, malgrado la trasmissione degli atti alla Corte costituzionale per verificare la compatibilità dell’abrogazione dell’abuso di ufficio con la convenzione internazionale di Merida, ha assunto importanti decisioni che ridimensionano fortemente le ipotesi dell’accusa”. Lo sottolineano i difensori dell’ex procuratore aggiunto di Perugia, Antonella Duchini, gli avvocati Nicola Di Mario e Michele Nannarone. “Infatti – aggiungono – oltre ad avere dichiarato prescrizione e assoluzione per i delitti di peculato e concussione, ha stabilito che la fattispecie di corruzione in atti giudiziari potrebbe concretamente qualificarsi in abuso d’ufficio, mancando la prova di un accordo criminoso e di una relazione causale tra le dazioni amicali erogate da Rizzuto a Gisabella e i singoli atti giudiziari del magistrato”. Si tratta di un vero e proprio colpo di scena che ridimensiona pesantemente l’accusa nei confronti dell’ex magistrato della procura della Repubblica di Perugia. Il Tribunale trasmette così gli atti alla Consulta e solleva la questione di legittimità costituzionale della norma che ha azzerato il reato di abuso d’ufficio. “Supera” la contestazione di una presunta corruzione in atti giudiziari nei confronti dell’avvocato Pietro Gigliotti l’ordinanza del Tribunale di Firenze che ha rimesso gli atti alla Corte costituzionale per valutare l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Lo ha, invece, sottolineato il difensore di Gigliotti, l’avvocato perugino Francesco Falcinelli. Che ha espresso “soddisfazione” per il provvedimento. “Dall’ordinanza emerge chiaramente come Gigliotti sia estraneo a quel segmento di condotte contestate”, ha rilevato Falcinelli.