Prova a dare fuoco alla madre che si finge morta e si salva
PERUGIA – Un altro caso di violenza domestica. Un figlio avrebbe tentato di dare fuoco alla madre e – non riuscendoci – la prende a calci e pugni. Lei, fingendosi morta, alla fine è riuscita a salvarsi. Il figlio, rintracciato dopo ore di ricerche da parte di polizia e carabinieri, è stato sottoposto a fermo. Secondo quanto riferito dall’Ansa Umbria, che ne riporta la notizia, soffrirebbe di un disturbo della personalità.
I fatti sono avvenuti nella serata di lunedì scorso nell’appartamento della donna (di circa 60 anni), la zona di Corciano. Giunti sul posto, i militari non hanno trovato la vittima dell’aggressione, già soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale, mentre il presunto autore delle violenze era riuscito a fuggire.
L’uomo (25), da circa quattro anni soffrirebbe, come detto, di patologie legate a disturbi della personalità le quali, durante periodi di crisi, lo costringono a diventare esageratamente aggressivo.
Dalle prime attività di indagine è emerso che nel pomeriggio dello stesso giorno, la donna avrebbe avuto una forte discussione in giardino con il figlio e che quest’ultimo, spintonandola, l’avrebbe fatta cadere a terra. Era poi tornato alla calma, ma in tarda serata l’avrebbe cosparsa con un liquido infiammabile, presumibilmente cherosene, lanciandogli addosso una sigaretta accesa. Non essendo però riuscito nel suo intento, l’avrebbe colpita con pugni e calci. La donna si è quindi finta morta, poi è riuscita a chiedere aiuto alla figlia.
Le ricerche sono andate avanti, da parte di polizia e carabinieri, per una notte intera. La mattina successiva gli agenti della squadra volante lo hanno trovato nei pressi dell’abitazione dove si era consumata la violenza.
Dopo avere chiuso le possibili vie di fuga, i poliziotti sono riusciti a parlare con il giovane, guadagnandosi la sua fiducia e accompagnandolo in questura. Attivate le procedure sanitarie del caso, relative alla sua salute mentale, si è proceduto congiuntamente a suo carico al fermo di polizia giudiziaria poiché gravemente indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio aggravato e tentato incendio.
Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di turno il venticinquenne è stato rinchiuso nel carcere di Capanne.