Questore di Perugia, nel 2022 sequestrati 79 chili di droga: una situazione preoccupante
Presenza sul territorio e vicinanza alla collettività sono state le parole d’ordine dell’attività svolta dagli uomini e dalle donne della Questura di Perugia in questo anno che sta per concludersi. Lo ha ribadito il Questore del capoluogo umbro, Giuseppe Bellassai che, approfittando del tradizionale appuntamento di auguri di fine anno con i giornalisti, ha tracciato un bilancio del lavoro svolto dalla Polizia nella provincia di Perugia. ” Noi ci siamo stati, abbiamo cercato di fare tutto il possibile – ha detto il Questore – sappiamo che potremmo fare molto di più ma sappiamo anche che ce l’abbiamo messa tutta cercando di guardare alle esigenze della collettività e, soprattutto, cercando di stare vicini ai cittadini, stando sempre attenti alle loro istanze e non dando mai per scontato nulla, esaminando e prendendo in considerazione ogni singolo esposto che ci viene presentato”. Parlando del progetto “Borghi sicuri” Bellassai ha sottolineato che “non è soltanto un progetto ma una filosofia che ci siamo dati che è quella di essere vicini ai cittadini, non soltanto nelle loro esigenze ma creando con loro un rapporto di fiducia”. Nel 2022 sono state oltre 300 mila le persone identificate dagli uomini e dalle donne della Questura di Perugia, oltre 56 mila i veicoli controllati e 9496 le richieste di intervento alle quali è stata data una risposta. Prosegue la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con 79 chili di droga sequestrati nel 2022. ” Un fenomeno particolarmente importante nella provincia per la sua diffusione – ha ricordato il Questore di Perugia – che ha parlato di una situazione non drammatica ma sicuramente preoccupante e che va attenzionata nel modo dovuto”. Bellassai ha posto l’attenzione anche sul fenomeno dei reati predatori, ricordando che anche recenti indagini e arresti svolti dalla squadra mobile di Perugia hanno dimostrato come i territori della provincia risultino “appetibili sotto questo punto di vista anche da parte di organizzazioni criminali fuori regione, rendendo sicuramente più difficile il lavoro degli investigatori che però, dando prova di grande capacità professionale, sono riusciti ad individuarle e a porre un freno al fenomeno”.