Rebus vaccini Umbria, sistema in tilt e “delirio totale”: protestano medici e pazienti
” E’ un delirio totale”, sono le parole di Tiziano Scarponi, medico di famiglia a Perugia e vicepresidente dell’Ordine dei medici. In Umbria le vaccinazioni stanno creando malumori e polemiche. Le difficoltà aumentano, invece di diminuire. Disorganizzazione nella gestione, scontro tra medici e farmacisti, anziani e disabili che sono ancora in attesa, sistema delle prenotazioni in tilt e file nelle farmacie. Quello di ieri è stato un martedì nero, per tanti umbri non c’è stato niente da fare: centinaia di richieste per gli appuntamenti del vaccino respinte . Una grande confusione che sta creando malumori e incomprensioni. La mancanza di organizzazione si sta facendo sentire soprattutto sullo stato d’animo delle persone. ” Undici dosi di vaccino per medico sono molto poche”, spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Perugia, Verena De Angelis. E’ evidente che in queste ore i medici di famiglia sono subissati di lavoro ” e di burocrazia”, aggiunge la De Angelis. Se poi anche il sistema delle prenotazioni va in tilt, allora il caos è completo. ” C’è un ulteriore problema – spiega sempre Tiziano Scarponi – è far capire che avere un’esenzione per patologia specifica non significa ‘ipso facto’ appartenere alla categoria degli ultrafragili. Così si rischia un vero e proprio contenzioso”. Il messaggio dei medici di famiglia è chiaro: ” Così non si può andare avanti ! “. Resta, inoltre, il problema degli anziani 80enni che sono costretti a restare a casa e che vanno vaccinati a domicilio. ” Se la Regione non interviene è un delirio !”, ribadisce il vicepresidente dell’Ordine dei medici. Ieri ci si è messo di nuovo il portale della Regione a complicare la situazione. E’ andato in tilt più volte, per lunghi periodi, con ultra 80enni e persone estremamente fragili che non sono state in grado di prendere un appuntamento. Un problema che riguarda anche coloro che assistono o convivono con alcune categorie di fragili. Per quasi tutti la risposta è stata la stessa: “Attenzione si è verificato un errore nella campagna vaccinale”. Poi c’è il quadro sulle vaccinazioni fatte a far aumentare i malumori. Praticamente ferme a Pasqua, con il consueto rimpallo di responsabilità. Di fatto l’Umbria è l’unica Regione italiana, insieme alla Sardegna, che nel giorno di Pasqua non ha fatto le vaccinazioni. Solo 18 dosi iniettate dai medici di famiglia, con le sedi vaccinali chiuse in tutto il territorio regionale. Nelle vicine Marche, solo per fare un esempio, ne sono state fatte 3.821, oltre 17 mila nel Lazio, 14 mila in Toscana. Il giorno di Pasquetta è ripresa la campagna vaccinale con 4.146 dosi. Una situazione , quella Umbra , che arranca sempre di più.