Regione, giudizio tranchant del Pd sulla Tesei: “L’Umbria in caduta libera scivola verso il sud del Pease”

“L’Umbria viene risucchiata sempre di più verso il mezzogiorno del Paese, come evidenzia anche il declassamento europeo da regione sviluppata a regione in transizione. O si fa un passo avanti, per ridargli dignità, o è destinata al declino”. Il giudizio tranchant sulla giunta Tesei arriva dal gruppo del Partito democratico di Palazzo Cesaroni.  Un giudizio perentorio: “Quasi tutti gli indici di crescita e sviluppo sono sotto la media nazionale e distanti da quelli delle regioni del Centro Italia”, ha detto il capogruppo Simona Meloni alla conferenza stampa di oggi, affiancata dai consiglieri Tommaso Bori e Michele Bettarelli. I tre consiglieri democratici hanno parlato di una regione con una popolazione “in caduta libera”, un Pil regionale “in rallentamento” e della sanità pubblica a rischio smantellamento, con “servizi in dismissione”. Un quadro che più o meno rispecchia gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (Agenas), di Banca Italia e Istat. Una preoccupazione forte per il futuro dell’Umbria e per la tenuta dei servizi essenziali. Una maggioranza, quella del centrodestra, chiusa in se stessa e estremamente lontana dal confronto democratico, denunciano Simona Meloni, Tommaso Bori e Michele Bettarelli. “Abbiamo presentato ben 27 proposte di legge su lavoro, sociale, sanità, pubblica amministrazione, cultura – spiega la Meloni – solo due quelle approvate mentre su 150 mozioni da noi presentate soltanto 17 quelle approvate”. Una giunta sorda, sottolineano i tre consiglieri, anche di fronte al grido d’aiuto che arriva dal territorio e dalle famiglie umbre.  La Meloni ha ricordato poi le tre “parole chiave” su cui si è mossa l’attività del gruppo del Pd e su cui “si è fatto finora troppo poco in Umbria”: sostenibilità economica, sociale e ambientale; produttività per ridurre il gap umbro; innovazione per aumentare l’occupazione. La dispersione scolastica nel 2022 è calata in quasi tutte le regioni tranne Sardegna e Umbria dove ha raggiunto l’ 8,9%. E il 2023 consegna delle previsioni ancora più preoccupanti con il rischio di toccare quota 10%. “Preoccupano – ha aggiunto la Meloni – le statistiche sul tasso di inattività dei giovani nella fascia 15-29 anni, quello più esposta, e la fragilità delle donne che si traduce a livello economico in un divario salariale del 25% e nell’inconciliabilità dei tempi vita-lavoro che le porta alle dimissioni”. Sul sistema produttivo umbro il giudizio è ancora perentorio: “Dopo il rimbalzo post Covid con il 7,1% il prodotto interno umbro è in caduta libera. Riduttivo e avvilente pensare che il principale obiettivo di questa Giunta regionale Tesei sia di scongiurare una recessione visto che il dato stimato del pil per il 2024 sfiora lo zero”. Per i democratici si è persa inoltre una grande occasione, che non si ripeterà più nei prossimi anni, con i fondi del Pnrr messi a disposizione della Regione. “La Tesei ha scelto – è stato affermato – di investire in maniera disomogenea le risorse trascurando settori importanti come l’impresa e il lavoro (2,6% in Umbria contro il 3,8% di media nazionale), la scuola e la ricerca (3,8% in Umbria contro 6,9%) e sanità (1,4% contro 5,4%). “Sulla sanità – ha aggiunto Bori – si vive nel caos con 18 dirigenti sanitari cambiati, con l’impossibilità di prenotare visite e controlli e di accedere ai servizi, per non parlare del personale, con il ritardo nelle assunzioni, e dei presidi sanitari territoriali svuotati. Sulla sanità quindi la Giunta sta mantenendo le promesse, visto che aveva detto che l’avrebbe privatizzata”. Giudizio negativo del consigliere Michele Bettarelli anche sul Piano dei rifiuti.