Sanità allo sbando, il ruggito inaspettato di Zaffini e il bilancio fallimentare della Tesei: quattro anni di annunci in pompa magna
Altro che stati generali della sanità. Dalla sala dei Notari di Perugia ancora questa mattina risuonano le parole del senatore Franco Zaffini: “E’ necessario aprire subito un nuovo ciclo della sanità umbra, adesso o mai più”. Un ruggito inaspettato nel giorno del convegno in pompa magna che doveva esaltare il lavoro della giunta regionale. L’ex segretario regionale di Fdi, presidente della commissione sanità del Senato della Repubblica, ha rovinato la parata dei suoi colleghi di coalizione. Per qualcuno si è trattato di un vero e proprio ultimatum all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. Per altri, invece, di un avviso agli stessi partiti di maggioranza. Coletto ha provato a difendersi spiegando che la nuova programmazione sanitaria dovrà ripartire dal territorio e dovrà essere non “ospedalocentrica” . Per alcuni dei presenti le parole di Zaffini arrivano “troppo tardi” , quando ormai “i buoi sono scappati dalla stalla”. Porre rimedi dopo quattro anni di governo della Regione e a distanza di meno di un anno dalla fine della legislatura è una semplice illusione o un vagheggiamento in vista delle elezioni. Troppe le cose promesse e non mantenute, troppi i disservizi procurati in questi quattro anni. Il servizio sanitario pubblico è stato sfiancato, il personale sanitario scoraggiato e mortificato, il nuovo piano sanitario annunciato ma ancora fermo e la convenzione con l’Università semplicemente profetizzata. Era l’autunno dello scorso anno quando la presidente Donatella Tesei, rispondendo in aula al consigliere della Lega Valerio Mancini, annunciava l’arrivo della nuova convenzione con l’Università. In realtà nulla è successo. ” Non possiamo permetterci di perdere tempo. Entro giugno 2020 sarà pronta una articolata proposte di integrazione Regione-Università per il maggior beneficio dei cittadini umbri. Saranno adottati i nuovi modelli organizzativi entro il 31 dicembre 2020, anche per consentire un adeguato recepimento nel piano sanitario regionale”. Tradotto entro il 2020 si arriverà anche alla firma dei decreti attuativi. Sono le parole della governatrice Tesei e del Rettore Oliviero in occasione della conferenza stampa di presentazione del memorandum tra Palazzo Donini e Palazzo Murena. Impegni presi quasi quattro anni fa, con tanto di stretta di mano e firma in calce. Era , invece, novembre del 2021 quando la giunta regionale ha annunciato di aver preadottato il nuovo Piano sanitario 2021-2025 che prevedeva la riduzione dei distretti sociosanitari da 12 a cinque. Sono passati due anni da quell’annuncio ma il nuovo Piano sanitario non è stato ancora approvato. Senza dimenticare due particolari: la proposta ha ricevuto più critiche che consensi e ormai manca poco più di un anno alla sua scadenza. Infatti, ad una programmazione quinquennale (2021-2025) quasi quattro anni sono già andati in fumo. Per non parlare (parole di Zaffini) della stasi sul Terzo polo Foligno-Spoleto, dell’alto numero di primariati scoperti, della carenza di personale e delle lunghe liste di attesa. “Ora o mai più”, ha detto Zaffini ieri nella prestigiosa sala dei Notari. Nel frattempo la sanità umbra è sempre più allo sbando.