Sanità: c’è l’accordo tra sindacati e Regione per l’indennità ai lavoratori del Pronto Soccorso

Arriva l’indennità per il personale sanitario dell’Umbria impegnato nei servizi di pronto soccorso. I sindacati, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials e Nursind hanno infatti sottoscritto l’accordo con la Regione Umbria per il riparto tra le aziende e gli enti del sistema sanitario regionale delle risorse, per un valore annuo di € 789.256 al netto degli oneri riflessi, previste dalla legge 234/2021 per l’Umbria. Risorse che saranno ripartite tra le aziende del SSR in rapporto al numero dei dipendenti assegnati ai servizi interessati alla data del 31.12.2021.

L’indennità, spetterà “al personale dipendente di tutte le aree e di tutti i ruoli, assegnato formalmente ai servizi di pronto soccorso”, come da ricognizione effettuata dalle singole aziende ed è finalizzata a “ristorare il disagio derivante dalle particolari condizioni di lavoro a cui sono sottoposti tutti i dipendenti nell’ambiente lavorativo”.
Ma quanto andrà dunque effettivamente in tasca ai lavoratori? “Al fine di individuare un valore omogeneo con riferimento a tutto il personale dipendente operante nei servizi di pronto soccorso e assimilati  – si legge nell’accordo – si indica alle Aziende di stabilire a titolo di acconto un importo pari a 80.00 euro mensili lordi, al netto degli oneri riflessi, da corrispondersi per 12 mensilità e in ragione dell’effettiva presenza in servizio interamente effettuata all’interno dei servizi in parola”. Dopodiché, le risorse che dovessero essere ancora disponibili a consuntivo saranno distribuite “a titolo di conguaglio fino al loro completo utilizzo, ai dipendenti aventi diritto, entro il mese di aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, previa informativa sindacale”.
“Un riconoscimento importante per lavoratrici e lavoratori che durante e dopo la pandemia si sono trovati ad affrontare carichi di lavoro enormi – commentano i segretari delle sigle sindacali presenti al tavolo – Auspichiamo comunque una prosecuzione del confronto per sciogliere i tanti altri nodi che permangono nella sanità umbra”.