Sanita’, piano di riorganizzazione dell’assistenza sul territorio. Coletto:” Cambiamento epocale”, Pd ” Piano di svuotamento”.
” Il nuovo Piano di potenziamento e riorganizzazione delle rete assistenziale territoriale della Regione dell’ Umbria porterà ad un cambiamento epocale “, parola di Luca Coletto , assessore regionale alla Sanità, che lo ha illustrato insieme al direttore regionale alla salute, Claudio Dario. In realtà è un piano già elaborato precedentemente come ammette lo stesso Coletto ma ora ci sono i finanziamenti necessari per realizzarlo. Ci sono, infatti, quasi 21 milioni di euro assegnati alla Regione dal governo per il 2020: risorse che andranno per il personale (11 milioni) e infrastrutture. Proprio sulle risorse , in contemporanea all’ approvazione del piano della rete assistenziale territoriale, i consiglieri regionali del Pd rispondono per le rime all’assessore Coletto e al senatore leghista Briziarelli. ” Dal buco di bilancio di 10 milioni ad un avanzo positivo di 233 mila euro. I numeri si fanno carico di smentire la Lega sui conti in sanità: prendiamo atto che il presunto buco di bilancio per oltre 10 milioni , annunciato settimane fa dal senatore Briziarelli e ribadito dall’ assessore Coletto, ha cambiato natura, portando il segno più davanti ai conti della Sanità umbra”, evidenziano i cinque consiglieri democratici di palazzo Cesaroni. Tornando ai contenuti del piano di riorganizzazione della rete assistenziale sul territorio, gli obiettivi sono un po’ quelli di sempre che, a differenza di altre regioni, l’Umbria ha adottato da diversi anni come riferimento della assistenza sanitaria. Il primo obiettivo, hanno riferito Coletto e Dario, è rafforzare l’offerta sanitaria e socio sanitaria territoriale necessaria a fronteggiare l’emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del Covid 19. Il secondo riguarda la volontà di implementare e rafforzare un solido sistema di accertamento diagnostico , monitoraggio e sorveglianza della circolazione del virus, dei casi confermati e dei loro contatti; intercettare tempestivamente eventuali focolai. Il terzo obiettivo è quello di assicurare una presa in carico precoce del paziente contagiato, dei pazienti in isolamento domiciliare obbligatorio , dimessi o asintomatici non ricoverati e dei pazienti in isolamento fiduciario. Una struttura territoriale, hanno spiegato Coletto e Dario, per seguire pazienti cronici e fragili attraverso l’assistenza domiciliare, anche con il potenziamento dei servizi infermieristici territoriali, evitando pure prescrizioni inappropriate. Un piano che si reggerà sui medici di medicina generale ( 726 in totale in Umbria), sulle aggregazioni funzionali territoriali (attualmente sono 36 e ad ognuna saranno assegnati almeno due infermieri di comunità) e sulle Unità speciali per la continuità assistenziale, al momento 12 ma che si spera di farne rimanere attive almeno sei . Così almeno ha detto l’ Assessore regionale alla sanità Coletto. ” Un intervento – ha riferito Coletto – che l ‘Umbria aveva già disegnato ma che ora con l’arrivo del finanziamento trova una attuazione appropriata”. Più che un cambiamento epocale il piano sembra riassumere orientamenti e scelte che per antonomasia hanno rappresentato il profilo di assistenza degli ultimi 50 anni della sanità umbra. Sostanzialmente gli obiettivi annunciati riconoscono e attribuiscono alle scelte sanitarie umbre quella qualità e dote che hanno consentito di affrontare egregiamente anche l’ultima emergenza Covid-19. ” Quel modello di organizzazione – ricordano i consiglieri democratici di Palazzo Cesaroni- del sistema sanitario umbro che la Lega vuole mettere in discussione ha consentito negli anni all’ Umbria di raggiungere livelli di eccellenza”. Ma attenzione , denuncia il Pd, quello che è in atto rischia di non migliorare l’ assistenza ai pazienti in quanto si assiste ” ad uno svuotamento e chiusura delle strutture e dei servizi sociosanitari, funzionale solo alla sanità privata”.