Sanità, Umbria prima regione benchmark per qualità dei servizi. Barberini: “Risultato ottenuto dal lavoro di squadra”

PERUGIA – L’Umbria al primo posto tra le cinque regioni tra cui andranno selezionate le tre benchmark per determinare i parametri di riparto del fondo sanitario 2018.

“È ufficiale: l’Umbria è prima regione “benchmark”, cioè di riferimento per la sanità italiana per qualità dei servizi, appropriatezza ed efficienza delle prestazioni ed equilibrio economico finanziario.  Lo ha certificato il Ministero della Salute, come riportato da Quotidiano Sanità. Un obiettivo importante – dice l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini –  raggiunto grazie a un grande lavoro di squadra, che vede innanzitutto protagonisti gli operatori della sanità umbra, a cui va il più sentito ringraziamento per la dedizione e l’impegno di ogni giorno a servizio dei cittadini. In questi anni, la sanità umbra ha fatto tanta strada, ma non ci accontentiamo. Continueremo a lavorare per innalzare ancor di più la qualità assistenziale e delle prestazioni, con particolare attenzione ai temi dell’abbattimento delle liste di attesa, della riqualificazione della rete ospedaliera, del potenziamento delle cure primarie e dei servizi territoriali per realizzare una sanità sempre più vicina ai bisogni di salute dei cittadini”. 

Dietro l’Umbria, nella graduatoria del Ministero della Salute, ci sono l’Emilia Romagna, le Marche, la Lombardia e il Veneto. Classifica basata sui dati 2015. Tra gli esclusi eccellenti c’è la Toscana, divenuta ineleggibile a causa del disavanzo di gestione.

La nota metodologica del Ministero dice che l’IQE si calcola sulla base dei punteggi della “Griglia Lea” 2014, dell’incidenza percentuale avanzo/disavanzo sul finanziamento ordinario; della degenza media pre-operatoria; della  percentuale interventi per frattura di femore operati entro due giorni; della percentuale  dimessi da reparti chirurgici con Drg medici; della percentuale di ricoveri con Drg chirurgico sul totale ricoveri (solo ricoveri in degenza ordinaria, togliendo quelli relativi ai 108 Drg a rischio di in appropriatezza); della percentuale di ricoveri ordinari con Drg ad alto rischio di inappropriatezza; della percentuale di ricoveri diurni di tipo diagnostico sul totale dei ricoveri diurni con Drg medico; della  percentuale di casi medici con degenza oltre soglia per pazienti con età  >=65 anni sul totale dei ricoveri medici con età >=65 anni;
scostamento dallo standard previsto per l’incidenza della spesa per assistenza collettiva sul totale della spesa (5%); dello scostamento  dallo standard  previsto  per l’incidenza  della spesa  per assistenza  distrettuale sul totale della spesa (51%); dello scostamento
dallo standard previsto per l’incidenza della spesa per assistenza ospedaliera sul totale della spesa (44%); dalla spesa pro capite per assistenza sanitaria di base; dalla spesa farmaceutica pro capite; dal costo medio dei ricoveri per acuti in degenza ordinaria; dal costo medio per ricovero post acuto; dalla spesa per prestazione per assistenza specialistica – Attività clinica; dalla  spesa per prestazione per assistenza specialistica – Laboratorio; dalla spesa per prestazione per assistenza specialistica  – Diagnostica  strumentale.

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