Scuola, caos su certificati medici e test febbre. Cosa succede se un alunno e’ positivo al tampone.
A due giorni dall’inizio dell’anno scolastico scoppia la polemica sulla misurazione della febbre agli studenti. Soprattutto dopo che il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha emesso un’ordinanza che obbliga di prendere la temperatura a scuola. Ma il Cts ha detto chiaramente che la misurazione della temperatura va fatta a casa, anche per evitare studenti già contagiati sugli autobus. Ma è caos sui certificati medici (come abbiamo già scritto) da portare a scuola in caso di malattia: non c’è più obbligo di esibirli per una assenza lunga. Ma potrebbe tornare ad essere fondamentale, dopo i casi positivi di questi giorni. Nel caso di Covid non c’è alcun problema: sarà l’esecuzione del tampone e il risultato del test negativo ripetuto a fare da prova della guarigione. E negli altri casi ? Se uno studente si assenta e la scuola non sa il perché potrebbe avere anche il virus ma nessun medico lo ha visitato. In questo caso saremmo di fronte a una riammissione pericolosa. Per questo si sta pensando di reintrodurre un obbligo di certificazione al rientro. Almeno dopo i tre giorni. L’ altro problema riguarda le indicazioni sull’eventuale tampone positivo. Che cosa succede ? La premessa è che in caso di sintomi o febbre sopra i 37,5 gradi l’alunno non deve assolutamente andare a scuola, come prescrivono le disposizioni del comitato tecnico scientifico (Cts) e dell’Istituto superiore di sanità. I genitori devono immediatamente contattare il pediatra o il medico di famiglia che con un triage telefonico deciderà se è il caso di segnalare il paziente all’ Asl per il tampone o se i sintomi non sembrano ricondurre al virus. Se il tampone è positivo ? Se il tampone è positivo il bambino è messo in isolamento a casa insieme alla sua famiglia. La Asl avverte il Preside e ricostruisce i contatti stretti dentro la scuola. Molto probabilmente la classe ma sarà sempre la Asl a valutare a chi prescrivere un tampone di controllo e la quarantena. Se, invece, ad avere i sintomi è un insegnante e il tampone prescritto dall’Asl risultasse positivo, sono considerati contatti stretti tutti gli alunni delle classi in cui l’insegnante è stato nelle ultime 48 ore. Quando si chiude una scuola per quarantena ? Sarà sempre l’ Asl a decidere ma l’indicazione generale è di chiudere solo in caso di focolaio, cioè in presenza di più casi in una stessa classe. In alcuni casi si può decidere di sanificare tutto l’istituto prima di far ritornare tutte le altre classi. A quel punto la scuola potrebbe restare chiusa per un paio di giorni, giusto il tempo necessario per pulire a fondo.