Scuola, la Regione non decide e rinuncia all’autonomia. Tanti no e qualche deroga, Fora vota con il centrodestra

È stato approvato il nuovo piano della programmazione della rete scolastica e dell’ offerta formativa per l’anno scolastico 2021-2022. È stato approvato ieri dal Consiglio Regionale dell’Umbria con i 13 voti favorevoli della maggioranza di centrodestra più quello – non troppo a sorpresa ormai – di Andrea Fora, che fino a pochi giorni prima del voto di un anno fa era il candidato presidente del centrosinistra. Due i voti contrari (De Luca cinque stelle e Bettarelli PD) , il resto della opposizione non ha partecipato al voto. In realtà l’atto approvato sembra la brutta copia di quello precedente, con tante promesse per gli anni che verranno. Il consiglio regionale non ha tenuto conto dei pareri delle due province e, in sostanza, non si è discostato dalla volontà dell’ Ufficio scolastico regionale. Un atto politicamente debole e rinunciatario, che non fa scelte e archivia l’autonomia della regione, oltre a mortificare il ruolo degli altri enti istituzionali che si sono pronunciati sulla materia. Niente liceo musicali a Città di Castello e per quello sportivo a Umbertide, niente indirizzo musicale per il liceo classico e artistico di Orvieto, niente indirizzo  ” Servizi culturali e dello spettacolo” all’ IPSIA Pertini di Terni. Là dove è stato dato parere favorevole è tutto subordinato all’organico assegnato dal Ministero dell’ Istruzione, pregiudiziale che di fatto annulla ogni speranza di nuovi indirizzi. L’ unica nota positiva arriva dalla decisione di mantenere l’ autonomia scolastica in alcuni istituti scolastici delle zone del terremoto, come Cerreto di Spoleto-Sellano e Cascia-Monteleone di Spoleto. Cosa del resto già prevista negli anni precedenti dalle linee guida regionali e dalle stesse indicazioni del Ministero dell’Istruzione. La linea della giunta regionale in sostanza è sempre la stessa: prendere tempo in attesa di tempi migliori.