Sergio Sottani nuovo procuratore generale, magistrato della trasparenza e giusto processo

Sergio Sottani è da oggi ufficialmente il nuovo procuratore generale di Perugia. Ha infatti preso possesso dell’incarico dopo aver giurato davanti al presidente della Corte d’appello in una cerimonia ristretta a causa delle limitazioni per il Covid. Per Sottani è un ritorno a Perugia dopo l’esperienza come procuratore generale di Ancona e, prima, capo della Procura di Forlì. Il magistrato umbro , che veste la toga dall’inizio degli anni ’80, è stato prima pretore , poi giudice a Perugia e quindi sostituto procuratore sempre nel capoluogo umbro. Come pubblico ministero ha coordinato alcune delle maggiori inchieste approdate all’Ufficio. Come quella degli appalti per i cosiddetti “grandi eventi”. Alla cerimonia hanno partecipato i procuratori di Perugia, Raffaele Cantone, e di Spoleto, Alessandro Cannevale, nonché rappresentanti degli Organismi degli avvocati. ” In un momento di grande difficoltà ” la magistratura deve dare ” una immagine assolutamente trasparente ” e di ” credibilità ” senza ” nessuna possibilità,  ammesso che ci siano stati in passato, di cedimenti di qualsiasi genere”. Ha detto il nuovo procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, durante un incontro online con la stampa. Sottani ha citato la “questione morale” tra gli obiettivi del suo impegno, insieme al problema dell’edilizia giudiziaria  e al ” giusto processo “, con procedimenti ” tendenzialmente celeri e vedere di evitare al massimo le prescrizioni, soprattutto in dibattimento”. Poi, citando un poeta libanese maronita Gibran,  ha detto ” la tempesta disperde i fiori ma non distrugge i semi. Ecco, in questo momento noi dobbiamo seminare , sia perché,  ragionando in termini di prossimi anni, c’è un piano di rinascita e resilienza che riguarda anche la giustizia, sia perché dobbiamo seminare sotto il profilo della professionalita’, della nostra assoluta trasparenza  nelle condotte e, su questo, abituarci sempre di più a rendere conto.  San Bernardino da Siena – ha concluso Sottani – diceva che le persone hanno due orecchie e una bocca: noi dovremmo ricordarci che siamo più adatti ad ascoltare che a parlare”. Ha sottolineato l’obiettivo di lavorare ” di squadra, con i procuratori, con il personale amministrativo, una componente essenziale che purtroppo in Umbria come in altre regioni manca, e dialogando con l’avvocatura”. Si è detto ” molto felice” del suo ritorno nel capoluogo umbro, e pronto a lavorare sulle criticità  a cominciare dal problema dell’edilizia giudiziaria. Ha ricordato come il progetto della Cittadella giudiziaria è un tema di cui si dibatteva anche quando lui rivestiva il ruolo di sostituto procuratore a Perugia. Altro tema affrontato è stato quello della comunicazione, “fondamentale anche per rendere conto della nostra attività “. L’obiettivo è ambizioso: ” sapere comunicare la giustizia”.