Test rapidi, l’ indagine vira su due aspetti. Mail e procedure sotto la lente della Finanza.
Non sono pochi gli aspetti che vanno chiariti sulla vicenda dei test sierologici acquistati dalla Regione dell’ Umbria. Per ora c’è una indagine della Corte dei Conti ma alcuni passaggi sono ancora tutti da chiarire. Del resto si tratta di una attività investigativa appena iniziata, affidata alla Guardia di Finanza dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Palazzo Donini non teme alcuna iniziativa,però sembra che anche all’interno della stessa maggioranza ci siano malumori. Ad innescare l’indagine potrebbe essere stato un esposto particolarmente dettagliato con riferimenti precisi e indicazioni specifiche. In poche parole qualcuno potrebbe aver indicato i punti critici – naturalmente se esistono davvero – sulle modalità di acquisto e sulle procedure seguite. Infatti i militari del nucleo delle fiamme gialle si starebbero concentrando sulle procedure di acquisto dei tamponi molecolari ad iniziare dalle prime comunicazioni intercorse tra la Regione ,l’ Azienda fornitrice e i funzionari della Protezione Civile dell’ Umbria. Insomma non sarebbe solo una questione di prezzo ma anche di passaggi formali. Ad esempio quando i test erano già arrivati la trattativa si era conclusa ? I passaggi formali e le procedure erano stati completati ? Nella decisione assunta c’era già la relazione necessaria dell’esperta che indicava qualità e affidabilità del prodotto da acquistare ? Sono questi, è non solo, alcuni degli elementi che ora la Guardia di Finanza dovrà approfondire. Naturalmente anche il costo sarà oggetto di attività investigativa delle Fiamme gialle: all’ inizio 27 euro, poi a 16 euro ciascuno per un totale di 15.000 rapidi test. Due ulteriori aspetti da ricostruire con attenzione riguardano le modalità di acquisto. Il primo è la ormai nota mail tra il capo di Gabinetto della Presidente, Federico Ricci , la Protezione Civile dell’Umbria e l’ Azienda di Città di Castello. Il secondo come mai la Regione non ha acquistato i test direttamente dalla Screen Italy , che ha sede a Torgiano, scegliendo invece la Vim di Città di Castello che commercializza i prodotti della Screen. Approfondimenti e indagini che ora farà la Guardia di Finanza per conto dei magistrati contabili. Naturalmente occorre molta cautela e prudenza anche perché la Regione potrà fornire i chiarimenti necessari.