Tortura i gatti e altri animali nel garage degli orrori, condannato 27enne perugino
Era aprile di due anni fa quando la Corte di Appello di Perugia ribaltò la sentenza del Tribunale, che lo aveva assolto dall’accusa di aver ucciso e appeso un gatto nei pressi di una scuola, condannandolo a quattro mesi di reclusione e al risarcimento delle parti civili. I fatti di quella sentenza risalivano al 2014, quando nelle vicinanze di una scuola di San Sisto era stato esposto un gatto scuoiato. Quando i Carabinieri entrarono nel garage di un giovane trovarono quattro maschere in pelle costituite da teste di gatto, una ghigliottina, diversi utensili chirurgici, un vaso di vetro contenente una testa e zampe di gatto. Fu ribattezzato il garage degli orrori. Quel giovane, oggi 27enne, è stato di nuovo condannato, questa volta in primo grado dal Tribunale di Perugia: 15 mesi di reclusione. E’ stato ritenuto responsabile di aver ucciso più animali nello stesso garage di allora. Le indagini hanno evidenziato un’agghiacciante realtà, con animali massacrati e scuoiati. Fatti inquietanti che hanno rivelato tutta la sofferenza subita dagli animali ma, a differenza di tantissime altre volte, in questa circostanza non sono restate impunite. Sono tanti gli episodi nel mondo dove gli animali vengono scuoiati vivi con lo scopo di mantenere il pelo più intatto possibile. Spesso vengono ammassati in gabbie piccolissime, dove riescono a malapena a muoversi. Quelli feriti vengono lasciati morire senza cure. Lo stress e la sofferenza li porta ad ammalarsi, non solo fisicamente. Molti manifestano gravi problemi mentali, arrivano addirittura a mangiarsi tra di loro a causa del sovraffollamento. Una mattanza che riguarda volpi, visoni, castori, conigli e persino cani e gatti. Tutti ammassati in attesa di essere tramortiti a colpi in testa, seviziati e, infine, scuoiati vivi.