Ucciso dalla compagna, la sorella della vittima: ” Fausto temeva per la sua vita”
Emergono nuovi particolari sulla morte dell’operaio Fausto Baldoni, 60 anni, colpito alla testa con una abat jour nella casa di Fabriano. Rinchiusa nel carcere di Pesaro con l’accusa di omicidio volontario c’è la convivente Alessandra Galea di 50 anni residente a Passaggio di Bettona. L’indagata continua a dire di aver agito per difendersi e non per uccidere, ma la sua versione non convince, per il momento, gli inquirenti. Secondo alcune testimonianze, tutte da confermare, sembrerebbe che la donna in passato abbia avuto comportamenti aggressivi nei confronti della vittima. “Più volte lui ha confidato ai familiari di temere per la propria vita, tanto da far sparire tutti i coltelli – ha affermato l’avvocato della famiglia Baldoni al quotidiano “Il Resto del Carlino” – temeva pure di essere avvelenato e spesso viveva chiuso in una stanza, quando lei era in casa. Convivevano da due anni, ma si conoscevano da molto tempo. I due figli della donna, avuti da una precedente relazione, dopo che la sorella gemella nel 2014 aveva ucciso la madre, sono stati in pratica cresciuti da lui. Fausto era generoso, buono, si è fidato e non meritava questo tristissimo epilogo”. Ci sarebbe, inoltre, un messaggio rasserenante alla sorella della vittima, Rita Baldoni, inviato da Alessandra Galea, spacciandosi per lui. L’ex marito della Galea vive in Umbria. Sono stati i familiari a far scattare l’allarme. La sorella Rita lo aspettava a pranzo nella sua casa di campagna, nel comune di Scheggia, non vedendolo arrivare ha provato a chiamarlo ma il cellulare squillava a vuoto. Si è precipitata a Fabriano ma quando ha provato a suonare a casa del fratello non ha avuto alcuna risposta. Così ha chiamato i carabinieri della locale compagnia. “Nostro fratello per la sua generosità e bontà non meritava di morire così”, sono le parole di Rita e Terenzio, sorella e fratello di Fausto Baldoni. L’avvocato perugino Franco Libori, difensore della Galea, ribadisce invece che “non c’era nessuna intenzione di ucciderlo. Si è solo difesa”.