Umbria, curva Covid a picco: si va verso la separazione sintomatici e asintomatici
Il Covid continua a circolare ma il picco è molto vicino. come dimostra la discesa lieve e costante dei contagi. E arriverà, secondo gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), entro “due o tre settimane”, cioè come previsto. L’Umbria può aver raggiunto già il picco, almeno questo è il parere del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Picone”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), basato sulle differenze settimanali della curva dell’incidenza dei positivi nelle 107 province italiane. Perugia e Terni avrebbero raggiunto il picco, insieme ad altre province della Toscana e del nord come Milano, Bergamo, Cremona e Monza. Analisi che coincide con quella del fisico umbro Luca Gammaitoni, docente dell’Università degli Studi di Perugia secondo il quale l’Umbria è ormai vicinissima al picco. ” Dopodiché – aggiunge il fisico umbro – inizierà a diminuire il numero degli attuali positivi. La durata di questa ondata, salvo elementi ad oggi non previsti, dovrebbe attestarsi complessivamente sui tre mesi. Anche la curva delle ospedalizzazioni ha superato il punto di flesso”. Ora la curva mostra segnali di raffreddamento, ha detto ieri il Ministro della Salute Roberto Speranza, mentre il Ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi sottolinea come ” il famoso disastro che doveva esserci con la riapertura delle scuole non c’è stato”. Con questo quadro generale si torna a parlare di “alleggerimento delle regole”. La prima decisione potrebbe riguardare proprio la separazione tra positivi sintomatici e asintomatici, distinguere tra i ricoverati quelli che hanno sintomi Covid da quelli incidentalmente positivi. Insomma, una prima normalizzazione, una prima fase di convivenza con Omicron, che per gli esperti potrebbe raggiungere quasi tutti gli italiani entro il 2022. Resta comunque una certezza, indipendentemente dalle decisioni che saranno prese nei prossimi giorni: Omicron è più debole rispetto a Delta ma non è un raffreddore né un’influenza. Secondo punto riguarda le fasce a colori: si va verso una revisione. La conferma arriva dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli: ” Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato in epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose. Ma quest’ultima tematica sarà discussa in un tavolo congiunto con le regioni.