UmbriaEnsemble in concerto al Terre d’Arezzo Festival
PERUGIA – Tanto è universalmente conosciuta e leggendaria la figura del Paganini violinista, quanto sconosciuta ai più quella del virtuoso di Chitarra. Eppure, la maestria del grande genovese si espresse con pari generosità sia sulle corde strofinate con l’archetto che sulle corde pizzicate. Se per Paganini il Violino rappresentò il suo aspetto più pubblico e professionale, la Chitarra espresse piuttosto la sua anima più privata e di personale diletto. La chitarra, infatti, pur accompagnando fedelmente Paganini lungo tutto l’arco della sua esistenza e della sua carriera, rimase sempre un’oasi privata che nulla mai concesse ai Concerti pubblici né alla stampa. Quest’ultima circostanza, evidentemente, ha di molto ritardato la diffusione dell’opera per Chitarra ed Archi dell’estroso musicista, opera che solo ora comincia ad essere inquadrata nella sua giusta e meritevole dimensione musicale.
Intimamente connessa alla sfera degli affetti privati, la Chitarra per Paganini era legata alla memoria del padre, commerciante di mandolini e musicista dilettante, che gli impartì i primi rudimenti chitarristici. Non solo, ma nel periodo in cui dovette sospendere l’esercizio del Violino, la Chitarra fu la sua fedele compagna musicale. Così infatti ricordava nel 1851 il compositore Hector Berlioz, amico di Paganini: “ A volte quando le sofferenze gli lasciavano rari istanti di riposo, egli riprendeva il suo violino per suonare i trii o i quartetti di Beethoven, organizzati improvvisamente, in compagnie segrete, di cui gli esecutori erano i soli ascoltatori. Altre volte, quando il violino lo affaticava troppo, prendeva dalla sua cartella una raccolta di duetti da lui composti per violino e chitarra; e in compagnia di un dignitoso violinista tedesco, Sina, egli suonava la parte della chitarra cavando da questo strumento effetti inusitati. E i due suonatori, Sina il modesto violinista, Paganini l’incomparabile chitarrista, passavano così, da soli, lunghe serate alle quali nessuno, anche tra i più degni, poté mai essere ammesso”.
Oggi, finalmente, abbiamo il privilegio di poter godere della raffinata espressione musicale della più recondita intimità spirituale paganiniana in ben tre appuntamenti con UmbriaEnsemble (Claudio Piastra, Chitarra; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli; Violoncello): si inizia Venerdì 23, dalle ore 21.15, nella ultramillenaria Pieve romanica di San Pancrazio a Cavriglia, per la XIV° edizione del Festival Terre d’Arezzo; solo poche ore più tardi l’atteso appuntamento con i Concerti dell’Alba: a Spoleto, Rocca Albornoziana, il Concerto sarà dalle ore 6.30. Stesso orario per il Concerto di Domenica 25 ai Giardini Carducci di Perugia. Organizzati dal Comune di Spoleto, il primo; dal Comune di Perugia il secondo, entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero, una grande opportunità per i tantissimi appassionati di Musica Classica e bellezze ambientali ed artistiche.