Variante brasiliana, attesa per i risultati dei 42 tamponi dell’Umbria. Allerta per i cluster al Silvestrini

La rapidità di diffusione del virus ha insospettito i vertici della sanità  umbra che stanno sottoponendo a screening  molte più persone di prima, soprattutto nei comuni a maggior rischio. In Umbria  ci troviamo di fronte ad un ” sospetto di variante brasiliana, o similare. L’allarme è scattato  quando sono stati prelevati dei campioni a un 89 enne e un 78 enne della provincia di Perugia. Il primo è deceduto da pochi giorni mentre l’altro paziente di 78 anni è ricoverato all’Ospedale Santa Maria della Misericordia. Resta una cosa da chiarire: entrambi non hanno fatto viaggi all’estero e non avrebbero avuto contatti con positivi. Almeno è quanto ricostruito dai sanitari perugini. Il sospetto dei medici è appunto quello che siano stati contagiati da una variante. Per saperne di più il laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ha deciso di inviare all’Istituto superiore di sanità altri 42 campioni, non collegati ai due casi citati. Il criterio scelto, nella selezione dei campioni da inviare, è stato quello di selezionare i cluster  che si sono sviluppati in maniera più veloce.  Anche quelli provenienti dallo stesso Ospedale. Per adesso la situazione è questa: l’ Istituto superiore di sanità ha comunicato alla Regione dell’Umbria la sospetta presenza di una variante brasiliana sui due campioni citati mentre si è in attesa del risultato sugli altri 42 campioni inviati.  Naturalmente  c’è un’attesa quasi spasmodica perché tra i 42 campioni spediti a Roma per “casi sospetti” ben 9 provengono da cluster attivi all’interno del Silvestrini. Secondo alcune indiscrezioni uno di questi si sarebbe sviluppato nel reparto di Nefrologia, dove era ricoverato uno dei due pazienti con sospetta variante brasiliana. L’obiettivo è appunto quello di identificare la presenza di mutazioni, nel caso dell’Umbria quelle tipiche della variante brasiliana. Un lavoro decisivo in quanto le mutazioni del Sars-Cov-2 preoccupano perché più si diffondono , maggiore è la probabilità  che i vaccini oggi in commercio non siano in grado di fornire una adeguata risposta immunitaria. La cosa positiva è che attualmente in Umbria non si registrano varianti di altro tipo a cominciare da quella inglese  o sudafricana. ” Potenzialmente – afferma la professoressa Daniela Francisci, direttore della struttura complessa di Malattie infettive dell’Ospedale di Perugia –  se si dimostrerà la circolazione di varianti virali nel nostro territorio, questo potrebbe aiutare a spiegare l’incremento dei casi osservato nelle ultime settimane in provincia di Perugia”.  ” I due campioni sospetti per la variante brasiliana  ( quelli dell’89enne deceduto e del 78 enne ricoverato, ndr) – aggiunge la Francisci –  facevano parte del lotto di quelli inviati l’ 8 gennaio scorso. Gli altri 42 campioni con caratteristiche sospette sono stati inviati sempre all’Istituto superiore di sanità  e i risultati saranno disponibili nei prossimi giorni”.  I vaccini rischiano di essere inefficaci ? ” Al momento non ci sono dati che indichino una perdita di attività dei vaccini nei confronti delle varianti, ma ulteriori studi sono in corso”. Per quanto riguarda i soggetti guariti da Covid, i casi di reinfezione sono rarissimi. Al momento non ci sono dati sulla possibile reinfezione di un guarito da parte di virus modificato, assicura la professoressa Daniela Francisci.