Agricoltura, per l’Europa l’Umbria è modello di inovazione
“L’Umbria, grazie al grande lavoro svolto per sostenere l’innovazione in agricoltura con il Programma di sviluppo rurale, è stata scelta dalla Commissione Europea, Direzione Generale Agricoltura, per ospitare il seminario ‘Gruppi Operativi per l’innovazione, dai progetti all’impatto. Costruire un ecosistema innovativo per il futuro’ che si terrà mercoledì 17 e giovedì 18, a Spoleto”.
Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, presenta l’evento europeo sull’innovazione in agricoltura ospitato dalla Regione Umbria in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale italiana e il Ministero delle politiche agricole, che vedrà esperti provenienti da 24 Paesi Membri dell’Unione Europea esaminare e condividere, insieme alla Commissione Europea, le esperienze dei Gruppi Operativi, spina dorsale del nuovo strumento comunitario che prende il nome di Partenariato Europeo per l’Innovazione in agricoltura Pei-Agri.
Il Pei-Agri promuove partenariati costituiti tra imprese, mondo della ricerca ed esperti dei vari settori dell’agroalimentare per sviluppare progetti innovativi con risorse del Programma di Sviluppo Rurale e che rappresentano un elemento chiave della Politica Agricola Comune.
“L’Umbria – rileva l’assessore – ha sempre creduto nell’importanza dell’innovazione e trasferimento della ricerca nel settore agricolo e nell’industria di trasformazione, tanto che vi ha destinato 30 milioni di euro della programmazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, dopo averne investiti oltre 20 nella precedente programmazione”.
“A Spoleto – spiega – la rete europea del Pei-Agri si incontrerà per condividere idee e collaborare a trovare soluzioni innovative partendo dall’esame dei risultati ottenuti. I partecipanti, provenienti da tutta Europa, visiteranno nel pomeriggio di mercoledì 17 cinque Gruppi Operativi finanziati dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 che stanno portando avanti progetti innovativi che vanno dall’agricoltura di precisione alla logistica di filiera, dalla prevenzione delle fitopatie alla produzione di materie plastiche da sottoprodotti agricoli, realizzati da partenariati in cui sono presenti centinaia di aziende, oltre ad alcuni Dipartimenti dell’Università degli studi di Perugia”.