Allarme cannabinoidi contenenti veleno per topi
AMELIA – Operazioni antidroga e overdose continuano ad essere al centro delle cronache umbre e di tutta la penisola. Tra i fatti più recenti accaduti in Umbria vanno ricordate le due sospette morti da overdose a Trevi. La situazione preoccupa gli operatori del settore: Serd, Sert, associazioni, comunità di recupero. La Comunità Incontro Onlus Molino Silla di Amelia lancia un appello: “La prevenzione è fondamentale, soprattutto in questo momento in cui le droghe sintetiche stanno mietendo vittime e distruggono intere famiglie”.
L’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze insieme all’Istituto superiore di sanità hanno inviato, qualche giorno fa, un documento in cui allertavano che nell’ultimo periodo si sono verificati focolai di gravi emorragie legate all’uso di cannabinoidi sintetici contenenti brodifacoum (veleno per topi). I sintomi includono: mal di schiena, ematuria (sangue nelle urine), epistassi (sangue dal naso), sangue nelle feci ed echimosi in varie combinazioni o come unico sintomo. I prodotti contenenti cannabinoidi sintetici sono prodotti multingrediente, composti da materiale vegetale mescolato con cannabinoidi sintetici che vengono poi fumati come sigarette.
La prevenzione e l’informazione sono, dunque, gli unici modi per scongiurare eventuali overdose o morti per avvelenamento. La Comunità Incontro Onlus si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani e non solo contro il consumo di droghe, ma anche farne conoscere le drammatiche conseguenze e salvare la vita a chi è finito nella rete della droga e delle dipendenze: sostanze, alcol, cyberbullismo e ludopatia.
Proprio per la prevenzione è stato istituito il progetto INclasse, dedicato a tutte le scuole secondarie, dove gli operatori dell’equipe multidisciplinare vanno a parlare delle dipendenze e a rispondere alle domande dei ragazzi. INclasse fa parte di un grande contenitore che si chiama INdipendente e che ospita all’interno altri progetti: INstrada e INascolto. Il primo prevede un approccio diretto andando ad intercettare ed agganciare le persone che usano ed abusano di sostanze ed alcol con due pulmini della Comunità posizionati nei punti critici dei centri urbani e pronti ad accogliere direttamente chi ne fa richiesta. Il secondo è un punto di ascolto sito all’interno della casa madre della Comunità ad Amelia con lo scopo di ascoltare, supportare e sostenere le famiglie: tutti possono telefonare e prendere un appuntamento con psicologi e assistenti sociali, ricevere tutte le informazioni a seconda delle proprie esigenze.
Oltre alla prevenzione il responsabile di struttura della Comunità Incontro, Giampaolo Nicolasi, invita i genitori e i familiari ad intervenire immediatamente se si ha il sospetto che il figlio o la figlia sta facendo uso di sostanze rivolgendosi a persone specializzate nel settore: comunità terapeutiche, servizi territoriali della Asl e del Comune. “Non bisogna vergognarsi – dice Nicolasi – di chiedere aiuto. Possiamo evitare problemi ben più grossi e aiutare chi amiamo per poter arginare e contenere i danni che la droga miete tutti i giorni. Non bisogna aver paura, non bisogna sentirsi isolati: quando salvi una persona che è entrata nel tunnel della droga salvi un’intera generazione. Quando la droga entra in un Paese è entrata già a casa tua. Facciamo in modo di essere noi ad occuparci dei nostri figli e che non siano le sostanze a distruggere la loro vita”.