Anas, nuovo piano di investimenti

A seguito delle novità introdotte dal Contratto di programma 2016-2020 approvato dal Cipe, l’Anas ha presentato il nuovo piano di investimento dell’importo di 29,5 miliardi di euro, lanciando il nuovo ashtag #siamoinviaggio. Di questo aliquota, 23,4 miliardi verranno utilizzati per una nuova appaltabilità, coperti per circa 21,4 miliardi, mentre 6,1 miliardi sono ancora in fase di attivazione ed in corso di esecuzione. Secondo quanto riportato dal presidente Gianni Vittorio Armani, gli interventi che verranno implementati riguarderanno oltre il 60 per cento della rete in gestione di oltre 26 mila chilometri. E nell’ambito dell’autonomia finanziaria, è stato messo l’accento sul passaggio graduale dalla logica del “contributo” a quella del “corrispettivo”, che avvia il processo di uscita dal consolidato pubblico in vista dell’integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Come sostiene il presidente Armani: “Il Contratto di Programma ci consente di rilanciare gli investimenti sulla base di elementi del tutto innovativi. Abbiamo un orizzonte temporale ampio che ci permette una programmazione più efficiente, con criteri di selezione degli interventi basati su una congrua analisi costi-benefici. In questo nuovo scenario, che comprende anche l’autonomia finanziaria, Anas assume tutti i rischi industriali in termini di qualità e di realizzazione delle opere sia nel rispetto dei tempi sia dei costi. Si tratta di un passaggio decisivo che fa di Anas un’azienda vera e propria che guarda prima di tutto alla soddisfazione dei suoi clienti”. L’investimento è sicuramente cospicuo e superiore a quello del periodo precedente, pari a 20,2 miliardi di euro, a testimoniare che si sta puntando molto sulla valorizzazione delle strade. La ripartizione dell’intera somma si suddivide in 8,4 miliardi di euro per il completamento di itinerari; 10,5 miliardi per lavori di manutenzione straordinaria adeguamento e messa in sicurezza; 3,9 miliardi per nuove opere; 0,6 miliardi per interventi di ripristino della viabilità statale e locale danneggiata dal sisma del 2016 e altri investimenti. Per quanto riguarda la distribuzione degli investimenti in Italia, il 56 per cento interesserà le regioni del Sud Italia e le Isole per un totale di circa 13,0 miliardi, il 24 per cento il Centro Italia per un totale di circa 5,7 miliardi, mentre il 19 per cento sarà destinato al Nord per un totale di circa 4,4 miliardi e l’1% (oltre 330 milioni di euro) per la copertura di investimenti in tecnologia e altri interventi non allocabili territorialmente a priori quali danni ed emergenze. Saranno oltre 16 mila i chilometri – corrispondenti al 60 per cento dell’intera reta Anas – interessati a questi interventi, di cui 15 mila riguarderanno una manutenzione straordinaria, 624 da completamento di itinerari, 592 da adeguamento e messa in sicurezza e 272 da realizzazione di nuove opere. La manutenzione straordinaria verrà realizzata tenendo in considerazione importanti fattori quali il fabbisogni della rete, il traffico, il tasso di incidentalità e il rapporto costi-benefici. Tali operazioni evidentemente comporteranno un miglioramento delle condizioni stradale e quindi della sicurezza. Oltre a ciò tali interventi consentiranno anche di ridurre i tempi di percorrenza delle strade. Tutto ciò verrà messo in campo proprio nel momento in cui l’Anas sta per entrare nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, grazie al quale nascerà un polo di 75 mila dipendenti, con fatturato di 10 miliardi di euro,  capacità di investimenti pari a 7 miliardi di euro, immobilizzazioni per circa 60 miliardi di euro e 41mila chilometri di reti gestite, andando così a creare una forte capacità di sviluppo dell’intero gruppo, che si spera possa rappresentare un trampolino di lancio per ridurre gli importanti deficit infrastrutturali del paese.

 

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