Assisi, il presidente Mattarella apre il summit delle religioni “Sete di Pace: “La cultura prevalga sull’oscurantismo”
ASSISI – E’ arrivato intorno alle 16 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad Assisi per partecipare all’apertura del summit delle religioni, “Sete di pace”, al quale parteciperanno anche 500 leader religiosi. “Lo scontro con la violenza estremista è anche uno scontro culturale. E quindi la cultura può prevalere sull’oscurantismo”. Ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine dell’incontro. “Il dialogo tra le religioni, tra credenti e non credenti, il dialogo della cultura, può molto, più di quanto sembri”, sostiene Mattarella.
Ad accoglierlo anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, insieme al sindaco di Assisi Stefania Proietti. Nel rivolgere pubblicamente il suo saluto di benvenuto al Capo dello Stato, la presidente Marini ha detto “come comunità regionale siamo onorati ed orgogliosi di averla qui con noi in occasione di questo importante trentesimo anniversario dello storico incontro internazionale di Assisi, allora fortemente voluto da Papa Giovanni Paolo II, ed oggi riaffermato da Papa Francesco”. La presidente della Regione ha colto l’occasione per ringraziare il Presidente Mattarella “anche per la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione istituzionale che ha voluto esprimere all’Umbria ed ai cittadini di Norcia e della Valnerina colpiti dal sisma del 24 agosto, ai quali va il nostro rinnovato pensiero, e la sua attenzione per assicurare assistenza alla popolazione e la ricostruzione”.
Ha poi ringraziato gli organizzatori ed i partecipanti all’importante e straordinario convengo internazionale, dalla Diocesi di Assisi ed il suo Vescovo, le Famiglie Francescane, la Comunità di Sant’Egidio, la Conferenza Episcopale Uumbra ed il suo presidente Cardinale Bassetti, il Comune di Assisi, le tante Autorità religiose ed esponenti culturali “che daranno – ha affermato – contenuto e prestigio a questi tre giorni di dialogo e confronto”. “Sono orgogliosa di rappresentare questa terra, l’Umbria, – ha proseguito Marini – la terra di Frate Francesco, il figlio più illustre, che ne ha contaminato l’identità, l’anima, il carattere. Il francescanesimo come identità spirituale, ma anche come parte profonda e ricca della storia secolare di questa regione. L’Umbria, Assisi, la terra di Francesco, questa nostra terra, affonda le sue radici storiche in un terreno reso fecondo dai valori religiosi, spirituali e laici della pace, della non violenza, dell’integrazione e della cooperazione tra i Popoli, dell’accoglienza ai migranti, della cultura della coesione sociale, del rispetto delle persone e della natura”. “È dunque molto forte – ha proseguito la presidente – il legame tra l’Umbria e lo “spirito di Assisi”. Uno spirito che grazie all’incontro del 1986 pervase il mondo di allora. Un mondo che viveva le forti tensioni della contrapposizione tra est ed ovest, della “guerra fredda”, delle tensioni tra gli Usa e l’Urss di allora, che vide subito dopo, con il crollo del Muro di Berlino, nascere una nuova Europa, più vicina a quella visione dei suoi “padri” costituenti, mossi soprattutto da un ideale di pace, di pacifica convivenza tra popoli. Oggi viviamo un altro scenario, anch’esso drammatico, che vede un maggior coinvolgimento delle comunità civili in tensioni internazionali anche a causa dei tragici episodi terroristici che sempre più spesso entrano nel cuore dell’Europa, attraversano tutta l’area del Mediterraneo, del Medio Oriente, colpiscono in ogni area del mondo”.
“Penso che proprio da questa piccola regione, l’Umbria – ha detto -, e in virtù dello “spirito di Assisi” – grazie al quale qui hanno potuto in passato, e possono oggi confrontarsi e dialogare culture e religioni differenti, leader religiosi, intellettuali, Premi Nobel per la Pace – possa venire un concreto aiuto che potrà indicare una nuova rotta per costruire pace e convivenza, assicurando alle giovani generazioni un nuovo mondo possibile”. Secondo la presidente Marini “la straordinaria forza di Assisi, della terra di Francesco, della sua testimonianza universale di uomo della pace, è stata anche l’inevitabile e naturale fonte di ispirazione per quel gruppo di intellettuali, capeggiati dall’umbro Aldo Capitini, che diedero vita negli anni ’60 alla Marcia per la pace che da Perugia li condusse – ed ancora oggi è così – proprio qui ad Assisi, il luogo che custodisce il corpo di Francesco, il Santo, l’uomo simbolo di un messaggio di pace oggi incredibilmente attuale. E noi cogliamo la forza spirituale e razionale di vederci tutti qui, i leader delle religioni del mondo”. Infine, la presidente Marini ha voluto ribadire di essere davvero “molto onorati che questa terra, proprio nel nome di Francesco, a distanza di otto secoli, sia ancora, e di nuovo, in grado di offrire, con questo incontro, una occasione di dialogo e confronto tra culture e religioni, ma tutti chiamati a dare un concreto contributo ideale affinché la pace non resti una astratta idea, ma sia – ha concluso – un progetto che si concretizza”.
“Oggi e per i prossimi due giorni Assisi è al centro del mondo nel dialogo per la Pace” dichiara il Sindaco Stefania Proietti al termine dell’assemblea di inaugurazione del meeting “Sete di Pace” presso il teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli. “L’incontro di oggi – continua – è stato fortemente stimolante e ha lanciato importantissimi spunti di riflessione. Tutti gli interventi, da quello del Presidente Mattarella a quello del Patriarca Bartolomeo I, dall’intervento del sociologo Bauman a quello del Presidente della Repubblica Centrafricana, hanno centrato il cuore di queste tre giornate: l’ormai più che necessario passaggio dalla Pace come idea astratta ad un progetto concreto in grado di trasformarsi in azione. Le nostre azioni, non dobbiamo dimenticare, hanno conseguenze importanti sulle persone e sull’ambiente che ci circonda e la Pace che occorre realizzare non è una sola: è la Pace personale, la Pace ecologica e quella culturale, come ha ricordato Bartolomeo I nel suo discorso. Tutta la città di Assisi è orgogliosa di farsi, in questi giorni e non solo, ponte e strumento nell’importante azione di dialogo per abbattere le incomprensioni. Tengo quindi a ringraziare tutti gli intervenuti e i tantissimi presenti che oggi hanno assistito ad un pezzo di storia non solo per la nostra città, ma per tutto il mondo che dialoga e costruisce ogni giorno la Pace. Il mio pensiero va a tutte le vittime della guerra, della violenza e dell’ingiustizia che oggi in più interventi hanno trovato voce; perché nessuno venga dimenticato e perché il loro dolore, la loro sofferenza, la loro guerra, sia binario per nuovi percorsi di misericordia e fratellanza. Tutto si è svolto nel rispetto dei tempi e delle misure di sicurezza previste, permettendo comunque a tutti i presenti di godere in tranquillità dell’evento. E anche la natura ha tenuto a lanciare il suo messaggio: dopo un incipit burrascoso è spuntato in cielo un bellissimo arcobaleno”.