Assisi, intitolata a Emanuele Petri la nuova sede del Commissariato
ASSISI – E’ stata intitolata alla memoria del sovrintendente della Polizia di Stato, Emanuele Petri, la nuova sede del Commissariato di Assisi, Palazzo Giampe’. Petri morì in servizio durante l’arresto dei leader delle nuove Nuove Brigate Rosse, responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Alla cerimonia hanno partecipato il Sottosegretario di Stato all’Interno, Onorevole Gianpiero Bocci, Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, la famiglia Petri, il Questore di Perugia, Carmelo Gugliotta e le Autorità Civili e Militari.
Alla cerimonia, che si è svolta alla presenza del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Alessandro Pansa, sono interventi anche Francesca Di Luca, la dirigente del commissariato di Assisi, il Procuratore della Repubblica Fausto Cardella, i sindaci di Assisi, Cannara e Bastia Umbra, oltre a una folta folla di cittadini.
Il Capo della Polizia ha ricordato quello che accadde il 2 marzo 2003, giorno in cui mori Emanuele Petri, il sovrintendente della Polizia di Stato ucciso dalle Nuove Brigate Rosse. «Il lavoro che quotidianamente tutte le forze dell’ordine fanno è quello che ha fatto Petri con i colleghi in quel treno 13 anni fa». Lo ha detto il Prefetto Alessandro Pansa, Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, durante l’intitolazione del Commissariato di Assisi.
Pansa ha ringraziato tutti i presenti e in particolar modo coloro che rischiano la vita: «Il nostro Paese nei limiti in cui la sicurezza si può dare è garantito da queste donne, da questi uomini che ogni giorno pattugliano il nostro Stato e a presidiare tutte le esigenze di sicurezza del nostro Paese».
Alla cerimonia era presente la signora Alma, la moglie di Emanuele, e i familiari. Il Capo della Polizia li ha ringraziati per la loro presenza: «La loro vicinanza, il ricordo del loro congiunto per noi è un motivo per rilanciare ogni volta un messaggio di legalità, di fiducia nei confronti di tutti i cittadini, per i quali noi quotidianamente lavoriamo. Il nostro Paese ha bisogno di fiducia, siamo in grado di difenderci».
Alessandro Pansa riferendosi poi ai risultati ottenuti ha detto: «Abbiamo conquistato risultati non da poco. Il 2015 è stato l’anno con minor delitti negli ultimi 10 anni, è un risultato importantissimo noi. E grazie a questi risultati che le donne e gli uomini come Emanuele Petri, che possiamo garantire a tutti e ai bambini soprattutto un futuro più sicuro e di maggiore libertà.
E infine «che il ricordo di Emanuele Pretri continui ad animare lo spirito e le attività di tutte le donne gli uomini che lavorano in questo commissariato, che ricordando ogni giorno il nome di Emanuele Petri, saranno ancora più efficienti ed efficaci nello svolgere il loro lavoro».
«Oggi il cardinale Bassetti e qui con noi a ricordare Emanuele Petri in una delle città più belle al mondo». Lo ha detto il sottosegretario al Ministro degli Interni, l’onorevole Gianpiero Bocci, durante l’intitolazione del Commissariato di Assisi. Il cardinale Bassetti nel lontano 2003 era Vescovo di Arezzo e lui, quando accadde la tragedia, si trovava non molto lontano dal luogo del delitto.
«E’ una scelta straordinaria dare al commissariato di Assisi il nome di Emanuele Petri, per questo – ha detto Bocci -, voglio ringraziare il capo della Polizia Alessandro Pansa, perché Assisi è una città dove si esprimono valori forti, è la città della pace e della solidarietà, dove si viene per pregare quando ci sono delle difficoltà grandi che solo la preghiera spesso può aiutare a superare».
Nel ricordare il lavoro delle Forze dell’Ordine, l’onorevole Bocci ha sottolineato che «Emanuele oggi ad Assisi esprimerà quei valori e quei principi di queste donne e di questi uomini che hanno deciso di servire lo Stato. Le Forze dell’Ordine sono degli amici, non sono solo quelli che arrivano quando ci sono tragedie, le Forze dell’Ordine sono quelli che evitano le tragedie».
«La scelta che abbiamo fatto è una scelta che va al di là di una cerimonia come tante altre, perché siamo ad Assisi, perché ricordiamo un figlio di questa terra, ma è soprattutto la testimonianza che noi non dobbiamo e non vogliamo dimenticare, in una società che dimentica tutto in fretta. Noi abbiamo – ha aggiunto il sottosegretario – voglia di non dimenticare. Noi siamo orgogliosi di aver avuto un figlio come Emanuele».
Bocci ha ricordato protocollo legalità sottoscritto lo scorso anno ad Assisi: «Abbiamo un sistema della sicurezza che funziona che non è soltanto contrasto, ma è soprattutto prevenzione. A queste donne e a questi uomini che garantiscono questo equilibrio particolarmente delicato e difficile in un momento complicato come quello che viviamo, noi oggi attraverso Emanuele Petri e la sua famiglia, vogliamo solo semplicemente dire grazie, una testimonianza e un valore che oggi vogliamo trasferire a queste donne e a questi uomini che rappresentano il nostro paese».
Grazie Signore per averci dato un uomo come Emanuele, lo ringrazio per la sua famiglia, per la dignità di Alma e Angelo, nel rispetto della loro sofferenza». Ha detto Monsignor il Cardinale Gualtiero Bassetti durante l’intitolazione del Commissariato di Assisi a Emanuele Petri, sovrintendente della Polizia di Stato, ucciso dalle nuove Brigate Rosse il 2 marzo 2003. Il cardinale Bassetti nel lontano 2003 era Vescovo di Arezzo e lui, quando accadde la tragedia, si trovava non molto lontano dal luogo del delitto e fu lui a celebrare il Funerale di Emanuele Petri.
Il Cardinale Bassetti ha ricordato quegli anni: «Ora sono tanto contento che la sua memoria si sia trasferita ad Assisi, perché Assisi è nell’Umbria chiamata il cuore verde d’Italia, ma Assisi è il cuore spirituale dell’Italia e dell’Europa». Il porporato infine ha detto: «Signore io ti ringrazio che la memoria di Emanuele è così viva anche nella mia vita, è stato uno dei fatti più emotivi che mi sono capitati, adesso sono contento che la memoria di questo uomo sia arrivata ad Assisi e qui rimarrà per sempre».
Video di Marcello Migliosi