Ast, comincia la trattativa, sul tavolo anche i costi dell’energia. Morselli resta ad

TERNI –  L’ottimismo e la soddisfazione per essere riusciti a ottenere un risultato difficilissimo e per nulla scontato (il ritiro del piano Thyssen per Ast e dei licenziamenti) con il passare delle ore lasciano il posto al realismo. Quella ottenuta venerdì mattina al Mise è solo una tregua, il lavoro vero e duro comincia ora. C’è poco meno di un mese per scrivere un nuovo piano che soddisfi tutti. Un’impresa davvero difficile considerando le resistenze incontrate fino ad ora sul fronte tedesco. Se le parti in causa concordano sulla necessità che Ast rimanga “una importante azienda siderurgica capace di competere nel mercato nazionale ed internazionale degli acciai speciali”, scendendo sul piano pratico, l’obiettivo di Thyssen, posto che voglia effettivamente tenersi il polo ternano, è quello di recuperare i costi per 100 milioni di euro mentre, sul fronte locale e del Governo, di difendere l’occupazione e di mantenere in vita un sito d’eccellenza della siderurgia italiana.

La strada per arrivare a un’intesa è in salita, ma non è detto che nelle 15 ore di trattative sul lodo Guidi, in parte non si siano già gettate le basi. Non è dato sapere se il pressing del Governo su Thyssen per ritirare i licenziamenti sia stato solo politico o siano state avanzate anche rassicurazioni e/o promesse.

Di certo il Governo, le istituzioni locali e i sindacati, metteranno tutte le energie per evitare che il risparmio da 100 milioni di euro ricada sui lavoratori. In questo senso l’aut aut della multinazionale tedesca è chiaro: o si raggiunge un’intesa entro il 4 ottobre o la Thyssen sarà libera di dare nuovo corso ai licenziamenti.

Tra le strade da percorrere c’è la partita degli approvvigionamenti delle materie prime e quella dell’energia. Sul primo fronte, gli addetti ai lavori già da settimane vanno denunciando il fatto che negli ultimi anni il costo sia lievitato a causa di stratificazioni e livelli di mediazione cresciuti a dismisura. Sul fronte dell’energia va detto che Thyssen è una delle aziende più energivore d’Italia e che lo stesso vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, intervenuto ieri sera alla Festa dell’Unità di Terni, ha rivelato, parlando proprio della vertenza Ast, che “ci sono delle partite su cui il Governo è impegnato, per esempio come ridurre il prezzo dell’energia, usando strumenti che già ci sono nella normativa italiana. Questi strumenti possono essere utilizzati meglio di come finora è stato fatto, in modo che l’azienda possa avere un prezzo dell’energia più basso, come per altro hanno altri concorrenti anche in Italia”.

Intanto l’Ast (http://www.umbriadomani.it/politica-umbria/ast-lazienda-lucia-morselli-resta-suo-posto-14695/) è intervenuta nel pomeriggio per smentire il tam-tam di voci di un imminente addio dell’amministratore delegato, Lucia Morselli, nominata ieri Ad della Trenord, la joint-venture tra Ferrovie Nord e Trenitalia per il trasporto regionale in Lombardia. Un incarico che è compatibile con quello all’Ast di Terni. Per cui, a meno di dimissioni volontarie della diretta interessata (dimissioni che non sono ancora arrivate), la Morselli resta l’amministratore delegato di Ast. Lunedì sarà ancora lei a sedere al tavolo del Mise. L’incontro è fissato per le 15.

 

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