Ast, la bozza di accordo all’esame dei lavoratori, fino a sabato le assemblee, dal 15 al 17 il referendum
TERNI – Si torna alla normalità all’interno dell’Ast dopo la sigla dell’accordo ieri a Roma. Da questa mattina alle 6 è ripresa la produzione anche se, per questioni organizzative, con tutta probabilità servirà del tempo per tornare a regime al cento per cento. Già da ieri pomeriggio, invece, sono stati tolti i presidi alle portinerie che dal 22 ottobre, giorno dell’inizio dell’ultimo sciopero, impedivano l’uscita delle merci, con l’unica eccezione di lunedì quando, in vista dell’incontro al Mise, è fatto passare il treno diretto allo stabilimento Marcegaglia di Mantova. Il clima tra i lavoratori è sicuramente più disteso. A testare il loro umore sarà comunque il referendum a cui sarà sottoposta la bozza di accordo firmata dai sindacati. A tal proposito oggi si sono svolte le prime assemblee i lavoratori. Assemblee che si terranno scaglionate a seconda dei turni di lavoro (dalle 12 alle 14, quindi dalle 14 alle 16 e infine dalle 22 alle 24) fino a sabato.
Oggi hanno partecipato al confronto anche i vertici nazionali dei sindacati dei metalmeccanici, Marco Bentivogli, Fim, Rosario Rappa, Fiom, e Mario Ghini, Uilm. Nelle assemblee sono emersi pareri favorevoli all’accordo ma anche perplessità su di esso. La valutazione complessiva sarà effettuata comunque nel referendum che si terrà nei giorni del 15, 16 e 17 dicembre.
“Abbiamo illustrato nel dettaglio i contenuti dell’ipotesi d’accordo firmato ieri, registrando un clima sostanzialmente positivo è una vastissima partecipazione – ha detto il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, al termine delle assemblee -Il testo è stato illustrato come un’accordo difensivo ma di grande importanza per aver arginato la prepotenza della direzione aziendale e rimesso in campo il futuro produttivo e occupazionale degli Acciai Speciali di Terni, e dell’indotto”. Bentivogli ha sottolineato che “questa durissima vertenza ha centrato due obiettivi: un buon accordo, è una sonora sveglia alla politica e al governo sull’importanza della siderurgia per il futuro industriale del Paese”.
Intanto Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria e Maria Rita Paggio, segretaria regionale Cgil e responsabile Industria sottolineano che, “si sono poste, infatti, le condizioni per la difesa di una realtà produttiva fondamentale per l’Umbria e per il Paese”.
“Ora si riapre una prospettiva – proseguono Bravi e Paggio – e deve essere chiaro che questo risultato va ascritto pienamente al merito della mobilitazione continua, costante e tenace dei lavoratori dell’Ast, che ha modificato sostanzialmente le condizioni iniziali sul tavolo. Ora, le istituzioni, a partire dal governo nazionale, devono sostenere questo percorso, a partire dall’attivazione degli strumenti per rendere praticabile il riconoscimento del territorio ternano come area di crisi complessa”.