Ast, Marini: “Al fianco dei lavoratori”, Romizi: “Colpito dalla partecipazione”, Bravi: “Giornata storica”
“Terni è l’Umbria e l’Umbria è Terni. Per questo siamo oggi qui, a manifestare in maniera unitaria in difesa delle acciaierie di Terni, del futuro della città come della nostra regione, e anche dell’industria siderurgica italiana”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha voluto ribadire la “forte e comune volontà delle istituzioni regionali e locali di mettere in atto tutte le azioni possibili affinché innanzitutto possa al più presto riprendere la trattativa tra le parti”.
La presidente Marini ha inoltre sottolineato la necessità di un impegno unitario per affrontare la vertenza Ast perché “il futuro delle acciaierie è il futuro della città e della regione”
“Anche da qui, da questa straordinaria manifestazione di oggi – ha affermato Marini – vogliamo ribadire con forza, come abbiamo già fatto ieri nell’incontro con il Governo, il nostro no a ogni iniziativa unilaterale assunta dall’azienda”.
“Oggi abbiamo manifestato insieme ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali, alla città perché la nostra volontà è quella di arrivare comunque ad una soluzione positiva della vertenza. E affinché ciò possa accadere – ha concluso Marini – come Regione faremo la nostra parte”.
A sfilare con gli operai di Terni c’era anche il sindaco di Perugia, Andrea Romizi. “Ho portato a Terni la solidarietà e la vicinanza dei perugini – ha detto il primo cittadino a margine della manifestazione – Ho voluto testimoniare che battersi per il proprio lavoro, difendere la città dai pericoli di una gravissima involuzione economica, sostenere le ragioni di una comunità che vuole sperare nel futuro è un patrimonio di tutti. E deve esserci, su questi temi, l’impegno di tutti. Qui non ci sono differenze politiche di sorta, né possibili timidezze. Tanto meno, campanilismi o sterili rivalità”.
“Significati politici a parte – ha aggiunto Romizi – mi ha colpito la partecipazione dei ternani di ogni età, anche dei più giovani, in un grande sforzo per difendere la fabbrica. Sono immagini da non dimenticare. La mobilitazione di tutta una città, e delle altre città dell’Umbria, deve però raggiungere un obiettivo: il governo metta tutta la forza e l’autorevolezza di cui dispone per porre sul tavolo dell’ Europa la questione delle acciaierie ternane, e della produzione dell’acciaio in Italia. Non vogliamo pagare gli interessi altrui. L’Italia – ha concluso – alzi la voce”.
A margine della manifestazione il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi ha rilevato come quella di oggi sia stata “una delle più grandi manifestazioni della storia del sindacalismo ternano e umbro. Questo è il primo dato inequivocabile e indiscutibile che emerge dalla straordinaria giornata di mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil in difesa delle acciaierie Ast e per la “vertenza Umbria”.
“Un movimento, quello sindacale – dice Bravi – che si conferma come pilastro democratico fondamentale e che chiede al governo di cambiare profondamente rotta. Così come ha fatto la piazza di Terni, che ha manifestato anche una comprensibile insofferenza e rabbia verso una situazione sempre più stagnante. Insofferenza della quale il governo deve farsi carico, rispondendo con atti concreti alle aspettative del mondo del lavoro umbro. Al tempo stesso, deve essere chiaro a tutti i lavoratori e all’intera comunità regionale che le divisioni non fanno altro che il gioco della multinazionale ThyssenKrupp e del governo Renzi, che fino ad oggi non ha dato risposte a Terni e alla sua gente”.
Per Bravi il sindacato “esce rafforzato dalla giornata di oggi, nella quale la stragrande maggioranza delle decine di migliaia di persone che sono scese in piazza, ha solidarizzato con i lavoratori di Ast e con il movimento sindacale”.