Ast, Thyssen ritira i licenziamenti, entro 30 giorni si cercherà un accordo
TERNI – Poco prima delle 7 di questa mattina la Thyssen, sindacati e istituzioni hanno firmato un accordo che accoglie la proposta del Governo. La multinazionale si è impegnata a ritirare le procedure di mobilità (non a sospendere semplicemente ndr.) e dà disdetta sull’integrativo.
Da lunedì partirà una discussione aperta e senza pregiudiziali che potrà comportare modifiche del piano industriale e una discussione sugli investimenti. Si prova ad arrivare a un accordo entro 30 giorni. In caso contrario l’azienda potrà procedere come prevede la legge. Alla firma si è arrivati con molta fatica su una proposta del Governo.
La trattativa è andata avanti per tutta la notte. Al tavolo del Mise per la Thyssen c’erano l’amministratore delegato Lucia Morselli, un dirigente Tk e di Marcus Bistram il capo del personale della divisione Materials della Tk a cui appartiene Ast. Per il Governo, oltre al ministro Federica Guidi, erano presenti i sottosegretari De Vincenti e Bellanova. Alla riunione preparatoria che si è svolta su due tavoli è seguito il tavolo vero e proprio con tutti i soggetti interessati (sindacati nazionali e locali e istituzioni locali).
E’ stata una lunga notte preceduta da un pomeriggio di discussioni che hanno avuto momenti anche difficili. La Thyssen in un primo momento ha dimostrato la ferma intenzione di tirare dritto e quindi di attivare le procedure per la mobilità (il piano prevede 550 esuberi e la chiusura tra un anno del secondo altoforno ndr.), poi in tarda serata si è aperto lo spiraglio e si è preso tempo. Pare (la circostanza è da verificare ndr) che la multinazionale, a sua volta, abbia avanzato delle richieste “pesanti” al ministro.