Ast, il Governo: ecco i punti fermi, gli operai in Comune, in serata arriva Landini
Il Governo stigmatizza con fermezza una gestione unilaterale da parte dell’Azienda Ast ThyssenKrupp della vertenza delle acciaierie di Terni e invita le parti al dialogo che deve svolgersi in un clima di rispetto reciproco. E’ quanto è emerso nell’incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi tra Governo, Regione e Comune di Terni, che si è concluso poco prima della 20. Presenti per il Governo, il sottosegretario Delrio, il ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi e il sottosegretario de Vincenti
Il Governo, inoltre – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – ribadisce la validità del lavoro finora svolto dalle istituzioni per la modifica del Piano industriale di Ast ThyssenKrupp.
In particolare debbono restare punti fermi: 1) il mantenimento del secondo forno; 2) il mantenimento dei livelli di produzione degli ultimi 3 anni; 3) il trasferimento della linea produttiva di Torino; 4) gli investimenti in innovazione di processo e di prodotto per 110 milioni di euro in 3 anni; 5) lo sviluppo della rete commerciale di Ast ThyssenKrupp”.
Il Governo nei prossimi giorni svolgerà ulteriori approfondimenti con le parti che saranno incontrate al fine di acquisire gli elementi utili ad una auspicabile e positiva soluzione della vertenza.
Nel corso dell’incontro la presidente della Regione, Marini, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, hanno chiesto “un’azione forte del Governo verso Thyssen e la riapertura di un tavolo di confronto con sindacati e azienda”. Hanno giudicato “inaccettabili le iniziative unilaterali che l’azienda sta attuando nei confronti del personale diretto di Ast e di quello delle società esterne. C’è, infatti, una responsabilità sociale che deve essere condivisa da tutti i soggetti, a cominciare dall’azienda”.
“Riteniamo fondamentale – hanno concluso – una azione condivisa con il Governo, volta a riavviare ogni approfondimento nel merito del piano industriale con tutte le parti, perché la nostra volontà è quella di arrivare comunque ad una soluzione positiva della vertenza e siamo disponibili a fare la nostra parte, se richiesto, anche sul versante economico”.
In attesa di notizie da Roma, per tutta la giornata un gruppo di operai dell’Ast ha stazionat0 a Palazzo Spada dove questa mattina si è tenuta una nuova manifestazione dei lavoratori. Le maestranze hanno dato vita, infatti, a un nuovo corteo che è partito da viale Brin e ha raggiunto la sede del Municipio. Un gruppo di loro è entrato nella sala del consiglio comunale invocando a gran voce le dimissioni del sindaco mentre una delegazione ha incontrato il vicesindaco, Francesca Malafoglia, e l’assessore Stefano Bucari. Intorno alle 13.30, mentre un gruppo di operai è rimasto nella sala del consiglio comunale, un altro è tornato davanti ai cancelli di viale Brin.
Intanto questa sera i capigruppo alla Camera dei deputati hanno chiesto un’informativa urgente al Governo sul caso Ast che si terrà il prossimo 29 ottobre. In serata è giunto a Terni anche il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini, che domani non parteciperà allo sciopero. Il leader della Fiom ha incontrato gli operai davanti ai cancelli della fabbrica. Ha ribadito ancora una volta che “la vertenza Ast sarà decisiva anche per tutte quelle che verranno in futuro, perché non deve passare il messaggio che le azienda possono affrontare i problemi licenziando le persone”. Ha detto anche che lunedì e martedì i sindacati “hanno un incontro in Germania dove incontreremo i sindacati tedeschi ad Essen che riguardano il gruppo Thyssen. Dobbiamo costruire anche insieme a quei lavoratori un’iniziativa concreta, perché dobbiamo arrivare a capire che, se necessario, dobbiamo arrivare a prendere iniziative che non siano soltanto locali, ma che abbiano una dimensione europea”.