Ast, cancellato l’integrativo, partite le lettere di mobilità, l’azienda: “Ora nuovi negoziati”
L’Ast ha cancella, con decorrenza dal primo ottobre, anche tutti gli accordi aziendali di secondo livello per tutti i dipendenti dell’Ast. L’azienda, in una nota ai sindacati, spiega che la decisione in merito al contratto integrativo è stata presa “in relazione alla nota crisi del mercato siderurgico, alle gravi ricadute produttive, all’ottimizzazione dei costi e al piano presentato il 17 luglio scorso”.
Dopo il fallimento della trattativa sull’Ast la notte scorsa a Roma, l’azienda, pare abbia, firmato e spedito le lettere per avviare la procedura di mobilità nei confronti dei 550 operai, a partire già da domani. La stessa vicesegretaria del Partito Democratico, Debora Serracchiani ha detto questa mattina che “nonostante la mediazione del Governo oggi potrebbero partire le lettere di licenziamento. Il sito – ha aggiunto la Serracchiani – ha tutte le condizioni per continuare a produrre e perché supero la crisi. Il Governo non mollerà e continuerà la trattativa”.
La questione potrebbe spostarsi dal ministero dello Sviluppo economico a quello del Lavoro che, tra l’altro, è sempre stato presente al tavolo del Mise attraverso il sottosegretario Teresa Bellanova. Il Governo la notte scorsa ha chiesto all’azienda di attendere prima di compiere atti unilaterali come l’invio delle lettere di messa in mobilità, ma pare che da parte dell’Ast potrebbe essere solo una questione di ore. E, infatti, in tarda mattinata è la stessa azienda ad annunciare l’avvio della mobilità. Va detto che, in ogni caso, la legge prevede circa tre mesi di tempo dall’invio delle lettere affinché la procedura divenga effettivamente operativa.
L’azienda sarebbe comunque disponibile a nuovi negoziati. Nel comunicato diffuso questa mattina, infatti, precisa che “secondo l’accordo sottoscritto il 4 settembre scorso presso il Ministero dello Sviluppo economico, Ast avvierà ora una ulteriore fase di negoziati nell’ambito di una nuova procedura di mobilità. Questa procedura prevede una serie di incontri in sede sindacale ed in sede ministeriale della durata di circa tre mesi. Ast, consapevole delle implicazioni per i dipendenti e per l’indotto, auspica vivamente che tale fase negoziale si possa concludere con un positivo accordo fra le parti”.
Un “invito pressante a tutte le parti e, soprattutto, all’azienda affinché in questa delicatissima fase del confronto si tenga comunque aperto il dialogo e non assuma atti unilaterali che rischierebbero di pregiudicare gli sforzi fin qui compiuti, oltre che alzare inutilmente la tensione sociale” è stato rivolto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli e dal sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo. I rappresentanti delle istituzioni locali “ringraziano l’esecutivo per la paziente opera di mediazione svolta al fine di raggiungere un accordo che responsabilmente tenesse insieme la prospettiva industriale del sito siderurgico ternano e la tenuta dei livelli occupazionali, alla luce di istanze emerse nel corso di queste lunghe settimane di confronto”. Regione Umbria, Provincia e Comune di Terni esprimono inoltre “l’auspicio che i contenuti della bozza di accordo elaborata dal Governo possa comunque rappresentare la base consolidata per poter continuare il percorso intrapreso”.
Intanto questa mattina i lavoratori si incontreranno con i sindacati per fare il punto della situazione. Dalle 12.30 sono previste le assemblee con le maestranze