Ast, riparte il tavolo, Guidi convoca azienda e sindacati per il 6 novembre

Ast, si ricomincia: azienda e sindacati il 6 novembre riprenderanno la trattativa. Il ministro Guidi ha convocato le parti per giovedì prossimo alle 10. La convocazione arriva dopo l’incontro di ieri tra lo stesso ministro e l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, e la riunione di questa mattina con i sindacati. Nel corso del faccia a faccia di questa mattina tra il Governo e i sindacati è emerso che la Thyssen sarebbe pronta a riscrivere il piano industriale per l’Ast. La multinazionale avrebbe accolto le richieste avanzate ieri dal Governo. vertice ast palazzo chigiPer la prima volta questa mattina a sedersi intorno al tavolo è stato proprio il premier Renzi, accompagnato dal sottosegretario Delrio e dal ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi. L’incontro di oggi è servito a fare il punto della situazione su quanto emerso nella giornata di ieri. La riunione, inizialmente fissata al Mise è stata spostata a Palazzo Chigi proprio per consentire al premier di partecipare. Nel corso dell’incontro Renzi ha detto che “portare a casa la vertenza Ast è un imperativo morale”. Il presidente del Consiglio ha anche specificato che la vertenza va separata dal confronto politico. “Non consentirò – ha detto Renzi – di strumentalizzare Terni”.

Al termine dell’incontro il ministro Guidi insieme al sottosegretario Delrio e ai sindacati hanno riferito in conferenza stampa. “Renzi – ha riferito Delrio – ha detto che per noi la soluzione di Terni è importante, è una vertenza su cui siamo impegnati da mesi, ma che non bisogna mescolare la vicenda di Terni con altre questioni o con altre trattative come quella del dibattito in Parlamento sul mercato del lavoro. Vogliamo separare le cose – ha aggiunto Delrio – perché questa vertenza merita un’attenzione alta del governo. Abbiamo molto rispetto del ruolo dei sindacati nelle trattative, ma riguardo alle riforme sul mercato del lavoro il confronto è in Parlamento”.

Scendendo nel dettaglio della vertenza. il ministro Guidi ha spiegato che l’azienda si sarebbe impegnata a fare al massimo 290 guidi sindacati 1esuberi, rispetto ai 550 iniziali. Con le 140-150 uscite volontarie, il numero scenderebbe a 150-140 esuberi. L’azienda si sarebbe detta disponibile anche a un irrobustimento del piano industriale con un forno che opera a capacità massima e “uno il cui turnover – ha spiegato il ministro – sarà oggetto di contrattazione”.  In sostanza l’azienda sarebbe disponibile ad accogliere le richieste del ministro Guidi. “A fronte di questa disponibilità – ha aggiunto Federica Guidi – abbiamo riconvocato un tavolo ad horas, al più tardi la prossima settimana (poi fissato per il 6 novembre ndr), per riprendere il piano industriale più nel dettaglio”.

Maurizio Landini, segretario Fiom, ha ribadito che l’obiettivo è di evitare i licenziamenti attraverso il ricorso a tutti gli strumenti che è possibile attivare, dall’uscita incentivata alla cassa integrazione, passando anche per i contratti di solidarietà “affinché – ha detto – si raggiunga una la riduzione del costo del lavoro senza intaccare il salario soprattutto per la turnistica”. “La situazione a Terni resta complicata” ha detto Landini in conferenza stampa sottolineando la necessità di non inasprire ulteriormente il clima e in tal senso ha sollecitato l’Ast a pagare gli stipendi ai dipendenti, un fatto che: “darebbe credibilità – ha detto – alla volontà dell’azienda di aprire, di dare una svolta alla vertenza”. Riferendosi agli scontri tra polizia e operai, Landini ha ribadito che “è stata una pagina negativa che non deve più ripetersi. Abbiamo sollecitato ieri al ministro dell’Interno e oggi al presidente del Consiglio a intraprendere tutte le azioni di chiarimento necessarie proprio perché quello che è successo non accada mai più”.

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