Ast, “Thyssen non vende più”, ma la svolta sulla vertenza è lontana
La Thyssen farebbe un passo indietro. Rispetto alle dichiarazioni dello scorso 14 agosto, la multinazionale potrebbe non vendere il sito ternano. Lo ha fatto sapere questo pomeriggio l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli al tavolo aperto al Mise. L’Ad ha comunicato che la decisione sarebbe concordata con gli azionisti tedeschi e che la Thyssen sarebbe disposta ad investire. Quello che all’apparenza potrebbe sembrare una dichiarazione di intenti a favore dello stabilimento ternano in realtà non sgombra il campo da dubbi e interrogativi. Primo fra tutti come si recuperano i 100 milioni di costi? E poi, quest’annuncio è reale o strumentale all’interno di una strategia più ampia?Thyssen sarebbe disposta anche ad investire ma, dopo l’esperienza della vertenza del 2005 sul magnetico, la multinazionale questa volta non si accontenta delle promesse ma vuole impegni precisi anche da parte del Governo e delle istituzioni. La vertenza è tutt’altro che a una svolta. La multinazionale ha riproposto al tavolo di oggi il piano presentato il 17 luglio, fermo il congelamento dei licenziamenti.
Sul tappeto sono stati posti i problemi dell’energia e degli approvvigionamenti. Ma l’azienda non avrebbe dato risposte incoraggianti su investimenti, settore commerciale, sviluppo produttivo e impiantistico.
Secondo un comunicato sindacale congiunto, all’inizio della riunione il Mise ha comunicato l’esistenza di un tavolo specifico con Governo, istituzioni locali e azienda che riguarderebbe materie prime, energia e infrastrutture. L’azienda ha quindi esposto dei dati relativi alle macroaree che costituiscono le voci di bilancio dell’Ast. In merito a questo punto i sindacati hanno richiesto approfondimenti in particolare su strategie commerciali, mercati di riferimento, politiche degli acquisti e dei prezzi, mix produttivi, volumi, investimenti, energia e futuro di tutte le produzioni presenti nel sito ternano.
Alla riunione di oggi erano presenti per l’azienda oltre all’ad Morselli, Bufalini e Ferrucci, il dirigente del Mise Giampietro Castano, le istituzioni locali dell’Umbria e le rappresentanze sindacali di categoria. I prossimi incontri dovrebbero tenersi giovedì e venerdì a Terni ma il cuore della questione sarà affrontato nella riunione del 19 a Roma.