Bastia Umbra, Piano Franchi ancora polemiche. Passaggi da chiarire prima di iniziare il cantiere

BASTIA UMBRA – Fa discutere e non poco l’attuazione del progetto legato all’area Franchi. Il consigliere Renzini, che ha già presentato un’interrogazione per chiederne i tempi di attuazione, torna sull’argomento con un’interpellanza sull’applicazione delle norme tecniche relative al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico). Per la verità anche il consigliere Carosati nei giorni passati aveva domandato se l’area di via Firenze, cioè quella dove dovrebbe essere realizzato il famoso sottopasso, fosse o no soggetta alle recenti normative ma nessuno aveva risposto. Ora il consigliere Renzini, del Gruppo Misto, evidenzia che l’attuale normativa impone maggiori misure di sicurezza in quanto il recente decreto dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere, emanato lo scorso giugno, inserisce nel PAI anche il fiume Tescio, il cui corso interessa proprio l’area in cui deve essere realizzato il sottopasso. Tuttavia anche «il precedente aggiornamento»- contrariamente a quanto avrebbe dichiarato dall’Assessore Fratellini  all’ultimo consiglio comunale – «fa salvi dall’applicazione delle misure di sicurezza solo i piani urbanistici convenzionati alla data dell’aprile 2013»; ma, ricorda Renzini «il Piano Franchi è stato convenzionato solo nell’ottobre 2013 e, di conseguenza, non può sottrarsi alle misure di sicurezza previste dal PAI, almeno per ciò che concerne il fiume Chiascio». Sostanzialmente, il consigliere Renzini sembrerebbe indicare come lacunosa la risposta data dall’amministrazione e comunque non conforme alla normativa vigente. Insomma, sembra plausibile che il comune dovrà acquisire un parere dalle autorità sovraordinate al fine di chiarire quali accorgimenti si dovranno mettere in opera prima di iniziare il cantiere.

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