Capodanno a Terni, la piazza saluta il nuovo anno a suon di swing
TERNI – La città di Terni saluta il nuovo anno in piazza. Come ogni anno, molta gente in piazza a suon di swing con i Bedhoppers e la voce di Michele Zacaglioni. Nessun botto in città, come stabilito dall’ordinanza. Pattuglie della Polizia e dei Carabinieri presenti in piazza per monitorare al meglio la situazione ed evitare qualsiasi tipo di inconveniente. All’Ospedale di Terni la prima nata dell’anno. Greta ha festeggiato l’arrivo del 2016 alle ore 1.06. La femminuccia dal peso di 3,420 chilogrammi è italiana e residente a Magliano Sabina. Ed è femmina, ma residente ad Amelia, anche l’ultima nata del 2015: si chiama Eva Maria, alla nascita pesava 2,850 chilogrammi ed è venuta alla luce alle ore 12,25 del 31 dicembre. Il Pronto Soccorso di Terni ha registrato solo l’accesso di un bambino che ha avuto una irritazione congiuntivale ed è stato subito dimesso.
Per chiudere l’anno anche la messa del Vescovo Giuseppe Piemontese in Cattedrale. “La celebrazione del “Te Deum” di fine anno – ha ricordato Mons. Piemontese – è l’occasione per dire il nostro personale e comunitario grazie a Dio per l’anno appena trascorso e per i successi religiosi, civili e sociali conseguiti. E’ questa una serata di ringraziamento, che comincia con la celebrazione l’eucarestia il ringraziamento più alto che l’uomo possa rivolgere a Dio, e che si concluderà con il canto del Te Deum. E’ anche una serata di riflessione, per un anno, carico di preoccupazioni e di sofferenze, ma anche arricchito da gioie, speranze e benedizioni del Signore. E tutto ciò nell’ambito civile, sociale ed ecclesiale”.
“Questo anno per la nostra città è iniziato, purtroppo, con l’uccisione di David Raggi, che ha segnato l’esperienza di tutta città, a cui ha fatto comprendere il valore della vita e la responsabilità dei nostri gesti. Un anno per cui siamo preoccupati per le violenze perpetrate dal’Isis in varie parti del mondo e minacciate fino alle porte di casa nostra. E poi l’esodo biblico di immigrati e profughi, che non può lasciarci indifferenti, uomini e donne che affrontano i rischi di traversate con sofferenze e pericoli fino alla morte per naufragio di migliaia di profughi. Quella che pensavamo retaggio del passato è diventata una “tragedia titanica”, come l’ha definita il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. E’ messa alla prova la nostra umanità e la capacità di accoglienza, come singoli e come comunità.
Nonostante questi ed altri problemi, vogliamo esprimere ringraziamento per questo tempo particolare, per questo tempo di grazia. Ognuno può riconoscere i tanti motivi di consolazione e di ringraziamento: l’aspettativa e il sogno di una ripresa dell’economia, che pure stiamo intravedendo, e le piccole e grandi speranze nella nostra città e coltivate anche nel cuore di ognuno di noi. Un evento di speranza è stato il Sinodo dei vescovi sul matrimonio e la famiglia, i viaggi del papa in America e in Africa e soprattutto l’evento per la chiesa intera e per la nostra diocesi, costituito dall’Anno santo della misericordia che è stato inaugurato da papa Francesco nel 50° anniversario del Concilio Vaticano II, e qui in Cattedrale con una grande partecipazione di popolo il 13 dicembre”.