Cardiologia, eseguito a Terni intervento mini invasivo sulla valvola mitralica
TERNI – Eseguita con successo all’ospedale di Terni la prima valvuloplastica mitralica con un approccio mini-invasivo. L’intervento è stato compiuto presso l’emodinamica del Santa Maria, diretta dal professor Marcello Dominici. Prevede l’accesso percutaneo (senza apertura del torace) e l’utilizzo del dispositivo MitraClip.
La paziente, affetta da insufficienza mitralica severa e scompenso cardiaco avanzato, dopo la procedura sta bene ed è stata già dimessa.
In questo tipo di pazienti il trattamento cardiochirurgico tradizionale, a cuore aperto e con circolazione extracorporea, è considerato molto rischioso – spiegano i medici – e quindi controindicato, a causa della “grave compromissione” della funzionalità cardiaca, delle malattie associate e dell’età avanzata.
La MitraClip è invece un dispositivo meccanico che permette di riparare la valvola per via percutanea, cioè senza apertura del torace: attraverso la vena femorale, con un piccolo catetere e sotto guida ecografica, viene spinta fino al cuore, dove crea un ponte tra il tessuto dei lembi della valvola, correggendo così il difetto di chiusura che sta all’origine della malattia. L’intervento viene eseguito in anestesia generale attraverso la vena femorale destra, con il paziente viene dimesso dopo uno o due giorni.
“L’insufficienza mitralica – ha spiegato il prof. Dominici – è la patologia valvolare più frequente ed è al secondo posto in Europa tra le malattie delle valvole cardiache che necessitano di intervento chirurgico. Nei pazienti con scompenso si presenta nell’80% dei casi e, tra questi, il 40% comporta
un’insufficienza grave. Gli studi osservazionali mostrano come questa complicanza, nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, si leghi a una maggiore frequenza delle riospedalizzazioni e a un tasso di mortalità due volte superiore. L’insufficienza mitralica è un difetto di chiusura della valvola mitralica per cui una quota di sangue, anziché entrare dal ventricolo sinistro nell’aorta, refluisce in parte nell’atrio soprastante. Prima dell’introduzione della MitraClip solo un numero ridotto di pazienti poteva avvalersi di un trattamento efficace per questa malattia, dati i rischi connessi all’intervento cardiochirurgico di sostituzione della valvola. Oggi invece, grazie a questo dispositivo, possiamo intervenire con successo anche su pazienti anziani o cardiologicamente compromessi, per i quali l’intervento tradizionale presenta rischi elevati”.
Il direttore della cardiologia di Terni, professor Enrico Boschetti, ha sottolineato come “ora la cardiologia ternana sia in grado di offrire al paziente con scompenso cardiaco tutte le possibilità terapeutiche, dall’assistenza ventricolare, alla terapia elettrica di resincronizzazione, alla riduzione chirurgica del ventricolo sinistro, fino alla MitraClip”.
Attualmente l’emodinamica di Terni esegue oltre 1.600 procedure all’anno, di cui oltre 700 angioplastiche coronariche e risponde alle esigenze del territorio ternano ma anche ad un territorio più ampio, che va anche oltre i confini regionali. La Struttura infatti viene ritenuta un’importante attrazione extraregionale e circa il 20% di pazienti proviene dalle zone limitrofe, con un incremento costante della mobilità attiva.