Case popolari: ecco la modifica al regolamento

TERNI – Il consiglio oggi pomeriggio ha approvato il nuovo regolamento comunale sull’edilizia residenziale publlica. Il regolamento, che tiene conto delle disposizioni regionali in materia, introduce novità sull’assegnazione di una parte del punteggio – 4 punti su 18 – rispetto alla quale il comune dispone in maniera autonoma. La modifica più sostanziosa prevede che 15 anni di residenza continuativa a Terni  diano 4 punti. Per l’assegnazione della quota di punteggio comunale, vengono riconosciute le situazioni di disagio lavorativo, familiare e giovanile. Bocciati tutti gli emendamenti – 10 –  presentati dalle opposizioni. Approvati due emendamenti presentati dalla maggioranza.

L’atto è stato illustrato dall’assessore alle Politiche Sociali Marco Celestino Cecconi: “Occorre partire da alcune obiezioni che sono state sollevate rispetto alle quali voglio fare chiarezza. Delle 550 domande solo un terzo sono state ritenute valide e c’è una penuria di immobili.  Una delle azioni amministrative, in questi primi cento giorni, è il recupero degli immobili. Ci sono interventi fermi da anni, che hanno sedimentato ritardi gravi e colpevoli anche per la agibilità di alcuni immobili che da 24 mesi attendono il collaudo. L’ unica formula possibile per il finanziamento di tali interventi è la permuta, considerato il dissesto dell’Ente. Il nuovo regolamento costituisce un adeguamento alla legge regionale. In merito ai criteri di assegnazione degli immobili, voglio sottolineare che 14 punti su 18 sono a carattere regionale, mentre gli altri 4 punti sono stati regolati dall’Amministrazione comunale. La discussione dovrebbe riguardare l’intero documento e non limitarsi al criterio della residenza. Numerosi comuni umbri hanno chiesto una revisione della legge regionale perché si possano fare modifiche che garantiscano criteri uguali per tutti, sia per gli stranieri che gli italiani, in particolare sul tema dell’autocertificazione”.
Nel corso della discussione la diversità di posizioni tra maggioranza e posizione ha riguardato i 15 anni di residenza. Per la maggioranza di tratta di una introduzione equa.
Leonardo Bordoni (Lega): “Noi stiamo valutando un regolamento che distribuisce una quota molto limitata, i 4 punti punti riservati alla potestà regolamentare del comune. L’impostazione dei 15 anni di residenza continuativa non impedisce di valorrizzare le altre situazioni di disagio. Gli emendamenti dell’opposizione stravolgono invece l’impostazione: premiare i cittadini ternani di lungo periodo”. Bordoni ha poi illustrato i due emendamenti della maggiornaza: “Con l’approvazione degli emendamenti da me proposti con i colleghi della lega, finalmente il popolo delle partite Iva ha ricevuto pari dignità. Tra le cause di difficoltà economica che attribuiscono punteggio per l’ottenimento dell’alloggio popolare, la cessazione di un attività autonoma è oggi equiparata all’avere perso un lavoro dipendente. Un atto dovuto, stante quanto la crisi economica ha colpito i nostri imprenditori, molti dei quali oggi vivono difficoltà, analoghe se non peggiori, di quelle dei loro ex dipendenti”.
Emanuele Fiorini (Lega): “Si sta strumentalizzando, non avete compreso il testo. Non è vero che la legge non aiuta i ternani. Avete perso la strada di ascoltare l’elettorato”.
Michele Rossi (Terni Civica): “Regole più chiare e trasparenti, da accompagnarsi con maggiori controlli. La modifica riguarda solo 4 punti, passaggio da 10 a 15 anni, questo regolamento è più equo, una scelta politica di andare a premiare la lunga residenza. L’emergenza abitativa non si esaurisce con questo regolamento, rimane aperto il problema di avere un maggiore numero di appartamente per l’edilizia residenziale popolare, in particolare sul fronte degli sfratti esecutivi. Va valorizzato inoltre l’housing sociale, con appartamenti a prezzi calmierati”.
Il capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti ha evidenziato che “i 4 punti in più sulla residenza andranno a premiare le famiglie che hanno contributo alla crescita della città, comprese quelle straniere che si sono perfettamente integrate e che pure hanno pagato, come tutti, la crisi di questi anni. Abbiamo dato una premialità all’essere cittadino ternano da lungo tempo, indipendemente dalla nazionalità”.
Lucia Dominici (Fi): “Opportunità a chi vive e investe nel nostro territorio. Premiare chi intende radicarsi ancora in più.
Per le opposizioni invece la lunga residenzialità continuativa  è una penalizzazione che andrà a colpire anche i cittadini ternani. Grave poi aver considerato il vivere a Terni un disagio. Thomas De Luca (M5s): “Il consigliere Fiorini considera il vivere a Terni uno svantaggio. Penalizzazione dei ternani, dichiarati in delibera soggetti svantaggiati. Si tratta di una situazione surreale, che colpisce i giovani che si sono dovuti momentaneamente allontanare da Terni per questioni di lavoro e che magari ora sono rientrati. Noi abbiamo proposto un emendamento che includa l’intera provincia di Terni per il criterio della residenza”. Alessandro Gentiletti (Senso Civico): “Noi siamo per mantenere nel regolamento il criterio dei 10 anni, che ci sembra un punto di accordo delle varie istanze, in una concezione più liberale. Invece la maggioranza si è dimostrata chiusa e intollerante, rifiutando ogni mediazione”. Gentiletti infine ringrazia i consiglieri Brizi, D’Acunzo e Francescangeli per essersi astenuti sull’atto di indirizzo presentato per mantenere l’attuale regolamento, dimostrando così una diversa sensibilità.
Valdimiro Orsini (Pd): “Non condivido i 15 anni. Si sta facendo un danno ai cittadini ternani. Si puniscano i ternani che hanno avuto residenza altrove, anche nei comuni limitrofi. Andrebbero agevolati i giovani che arrivano da situazioni difficili, le donne oggetto di violenza, i coniugi separati sono i veri disagiati, il resto è propaganda”:

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