Caso Meredith, Sollecito: “La sera della sentenza per me si aprì il sipario dell’angoscia”
PERUGIA – Il racconto di tutta l’esperienza di Raffaele Sollecito, a partire dalla straziante notte in cui la Cassazione ha letto la sentenza su Amanda e Raffaele, accusati dell’omicidio di Meredith Kercher. C’è anche questo nel libro “Un passo fuori dalla notte – Tutto quello che non avete mai immaginato di me”, scritto da Sollecito e che uscirà ad ottobre per Longanesi.
Il Corriere della Sera anticipa oggi uno stralcio del libro di Sollecito. L’episodio scelto è la lettura dell’ultima sentenza della Cassazione. Una prosa asciutta, come si deve ad un giovane ingegnere, ma che restituisce il dramma di minuti che avrebbero potuto cambiare per sempre la sua vita. “L’avvocato Bongiorno era nervosissima e continuava ad andare avanti e indietro con la sigaretta in mano. Mi telefonò per annunciarmi che stavano entrando per ascoltare la sentenza, tutta la finta sicurezza che i miei parenti avevano indossato per tranquillizzarmi evaporò all’istante. E si alzò il sipario dell’angoscia: chi assorto sul divano, chi in un angolo a piangere, mentre io mi sentivo morire dentro. Era tardissimo ormai, e i minuti sembravano non passare. Poi d’improvviso, il cellulare di mio padre cominciò a squillare. Nella stanza il silenzio si fece ancora più totale. Ecco la verità. Non c’era più spazio per le illusioni. Ma all’urlo di mia sorella: “Innocente!”, tutte le persone che si erano strette intorno a me cominciarono a gridare di gioia, a battere le mani”.
“Sarà un libro necessario e commovente”, anticipa Giuseppe Strazzeri, direttore editoriale di Longanesi. “Il libro di Sollecito – continua Strazzeri – rappresenta anche un importante lascito civile. Dopo averlo letto sarà impossibile non dirsi: tutto questo poteva capitare a me, a mio figlio, a un amico, a un’amica. Di fronte al clamore di questa vicenda abbiamo tutti pensato di conoscere Raffaele Sollecito e di poter esprimere un giudizio su di lui: con Un passo fuori dalla notte Raffaele Sollecito può finalmente far sentire la sua voce. La voce struggente e dignitosa di una persona vera”.