Castelluccio, Pasqua: “Sospendere il Piano del Parco dei Sibillini”
NORCIA – E’ botta e risposta tra il Parco dei Monti Sibillini e la Comunanza Agraria di Castelluccio sulla questione del “Deltaplano”.
“E’ lei stesso che giustifica il parere negativo rilasciato dall’ente dei Sibillini al progetto di area – sosta, asserendo di non poter andare contro le leggi e i principi del Parco.
Ma vediamo di fare un po’ di chiarezza sulle leggi che, secondo lei, impedirebbero tale progetto e molti altri nel territorio. Il Piano del Parco in questione, con tutte le sue leggi e disposizioni, è stato maturato nei primi anni del 2000, fino all’approvazione con delibera del C.D. del Parco n. 59 del 18 novembre 2002. Per l’esattezza 16 anni fa dall’approvazione, e qualche anno di più, addietro, rispetto a quando è stato oggetto di lavoro e scritto, la cui stesura è iniziata nel lontano 1995.
Tuttavia il Piano in questione è stato solamente adottato. Dopo sarebbe dovuta venire tutta una fase partecipativa che avrebbe dovuto tenere conto delle osservazioni da parte dei Comuni del territorio interessato, le quali avrebbero dovuto essere istruite dal Parco fino ad arrivare all’approvazione definitiva del Piano da parte della Regione.
Fino ad approvazione con legge regionale, che ancora non è avvenuta per il Piano del Parco dei Sibillini, e quindi in pendenza è prevista una normativa di salvaguardia, che qui il Parco invoca a motivo del proprio “no” all’area-sosta”.
“Dove sta allora il problema di questo Piano dei Monti Sibillini? Esso, approvato per il momento dal solo Parco stesso, è lo strumento che vieta di poter svolgere nel colle di Castelluccio attività di natura urbanistica. Non c’è legge nazionale che vieti ciò se non il Piano stesso del Parco, da loro redatto e per il momento solo da loro approvato.
MA QUANTO TEMPO CI VUOLE A CAPIRE CHE SI TRATTA DI UN PIANO NON PIÙ ATTUABILE? Sono passati troppi anni da quando le norme in esso contenute sono state oggetto di lavorio e sono state scritte. Ben 20 anni fa di media, ma la realtà è superata, evoluta nel frattempo, mutata. Ci sono state delle scosse di terremoto, dalla natura secolare, che hanno ridisegnato la geografia del territorio! Le zone colpite, e materialmente oggetto di uno scuotimento sismico e di uno spostamento fisico, descrivono una situazione totalmente nuova!”.
“Lei dice di non poter prendere provvedimenti contro le previsioni del Parco. Ma se il Piano è stato fatto da voi, e solo da voi approvato! Chi meglio di voi può provvedere?
E poi, entrando nel merito della questione, il colle di Castelluccio, sul quale è previsto il progetto di area-sosta, è urbanizzato da sempre. Ivi passano strade, sotto acquedotti, sopra fili elettrici e per la corrente. Non stiamo parlando di un progetto che prevede un parcheggio sulla meravigliosa Piana di Castelluccio, dove ovviamente era chiaro il possibile impatto ambientale, ma parliamo del colle, un’area tutta urbanizzata. Pertanto questo intervento previsto nel progetto area-sosta non va a modificare la paesaggistica attuale del luogo. Quindi, come ripeto, caro Direttore la risposta se l’è data da solo.
Le scelte sbagliate intraprese e fatte a suo tempo dall’allora Consiglio Direttivo del Parco ci hanno portato a questo”.
“OGGI TALE PIANO È ASSOLUTAMENTE DA SOSPENDERE! DEVE ESSERE SOSPESO SOPRATTUTTO NELLE PARTI URBANE (ovvero le parti limitrofe a centri frazionali interessati dal sisma), quindi deve esserne prevista la sospensione NON SOLO A CASTELLUCCIO, MA ANCHE A NOTTORIA, VALCALDARA, FRASCARO, SAN PELLEGRINO, ANCARANO E CAMPI! Oggi è un Piano superato, non più veritiero alle previsioni fatte allora, a suo tempo orsono. Bastava che il Consiglio Direttivo del Parco avesse previsto la sospensione delle norme in oggetto immediatamente dopo le calamità, a ridosso di queste aree, e tutti questi problemi non si sarebbero verificati. Il Parco dei Sibillini invece di prevenirli questi problemi, con un immediato intervento di sospensione che avrebbe dovuto fare all’indomani dal sisma, tenta ora e cerca di poter fare, ma poi di fatto si scontra con le norme e quindi quei “ni” diventano “no”, e in molti pochi casi diventano posizioni attuabili. Solo così si potrà riavere un rapporto fra la popolazione e la comunità interessata e l’ente Parco dei Sibillini, altrimenti questo problema non si risolverà mai! Tenga conto anche di tutta la protesta messa in atto: tutta la popolazione interessata di questa area, non solo castellucciana, su questo argomento è molto sensibile, spinge per fare petizioni per uscire dal Parco. Le vostre norme, perché quelle nel Piano tali sono, mettono in difficoltà tutta la comunità: ribadisco che tali norme devono essere immediatamente sospese e revocato il loro atto di adozione. Deve essere riscritto un nuovo Piano del Parco, che sia partecipato da tutte le popolazioni interessate: solo allora si potrà avere e si potrà parlare di un’approvazione condivisa!
Il colle di Castelluccio, nella parte interessata dall’area-sosta, è urbanizzato: non si tratta di alcun deturpamento ambientale”.