Castiglione del lago, “Coloriamo i cieli” non muore, la festa degli aquiloni si farà all’ex aeroporto
CASTIGLIONE DEL LAGO – “La festa degli aquiloni si farà all’ex aeroporto Eleuteri dal 30 aprile al 3 maggio”. L’assessore alla cultura Ivana Bricca spazza via le voci sulla “fine” di Coloriamo i Cieli, uscita sulla stampa locale in questi giorni, con un’eco di forti polemiche sui “social forum” che hanno monopolizzato l’opinione pubblica castiglionese in questi giorni. I “post” si sono divisi fra i favorevoli ad un utilizzo più razionale delle scarse risorse pubbliche e quelli contrari alla morte della popolare festa che dal 1984 e per ben ventitre edizioni ha promosso Castiglione e tutto il Trasimeno in Italia e nel mondo.
“Coloriamo i Cieli, grazie alla brillante intuizione dell’amministrazione comunale di trent’anni fa – spiega Ivana Bricca – suscita sempre un grande interesse tra un pubblico eterogeneo. Questa tradizione non va assolutamente persa e, se pur da ripensare e da riprogettare, resta una manifestazione vitale e sempre attuale, per i positivi messaggi che trasmette, per la promozione del territorio e per l’immediato ritorno turistico che apporta a Castiglione in quella settimana”.
La situazione finanziaria di tutti gli enti locali e quindi anche del Comune di Castiglione del Lago è purtroppo sempre difficile, per i continui tagli delle risorse statali, per l’aumento della spesa sociale dovuta alla crisi economica che ha travolto le famiglie e per la necessità di non innalzare la pressione fiscale.
“Noi non possiamo più investire su Coloriamo i Cieli le cifre degli anni precedenti – continua l’assessore Bricca – anche se già negli ultimi tempi erano diminuite le risorse investite rispetto ad un passato in cui la manifestazione aveva un respiro molto più ampio e internazionale. Ma l’elemento di grande novità e importanza, avvenuto negli ultimissimi anni, è stato l’acquisizione gratuita dell’ex area aeroportuale, con i conseguenti investimenti per la riqualificazione delle strutture immobiliari esistenti: il Comune di Castiglione del Lago ora è in una posizione più favorevole, non solo per poter continuare l’evento legato al volo degli aquiloni, ma anche per progettare nuove manifestazioni e iniziative a carattere ludico, didattico, culturale ed ambientale, sfruttando le strutture permanenti ed evitando quasi completamente l’affitto, spesso molto oneroso, di tensostrutture, impianti igienici mobili, allacci elettrici straordinari, magari utilizzando punti di ristoro fisso e funzionanti tutto l’anno”.
“In questo contesto più ampio e rinnovato – puntualizza Ivana Bricca – sarà ricollocata “Coloriamo i Cieli”, alla cui realizzazione saranno invitate e coinvolte sempre di più le associazioni e le attività commerciali castiglionesi per una maggiore valorizzazione delle nostre tipicità agroalimentari: credo che nelle prossime settimane potremo essere più precisi anche sul programma e sull’organizzazione”.
Dunque l’aquilonismo sopravvivrà. Ma in una dimensione diversa, intrecciandosi con la storia dell’aeroporto che avrà una sua identità nel prossimo allestimento del “Museo del volo” all’interno degli spazi restaurati. Poi a breve con l’apertura dell’Acquario e con la dimensione naturalistica del Parco che sarà a disposizione del godimento dei visitatori mediante una serie di itinerari stabilmente organizzati.
“Ed è in questa sintesi di aria, terra e acqua, costituita dal Parco del Trasimeno – conclude Ivana Bricca – che noi contiamo non solo di far sopravvivere il sogno di volare di bambini e adulti, ma di realizzare i progetti per il futuro sviluppo del nostro territorio”.
E una buona notizia, dell’ultimissima ora, viene da Giancarlo Faltoni, presidente dell’Aero Club Trasimeno, che smentisce le voci destituite di ogni fondamento sul futuro del Meeting di Primavera”, altra classica e attesa manifestazione dell’ex aeroporto Eleuteri. “La XIV edizione del Meeting di Primavera si terrà – ha dichiarato Faltoni – come peraltro previsto da mesi, nei giorni 24, 25 e 26 aprile, per la soddisfazione degli amanti del volo e, credo, di tutti i castiglionesi”.